L’ultimo aggiornamento dell’Istat sulla produzione industriale ad agosto 2024 evidenzia un panorama in chiaroscuro: un timido incremento mensile dello 0,1%, ma un calo tendenziale del 3,2% rispetto all’anno precedente. Questo quadro rispecchia una congiuntura economica incerta, con la produzione industriale che fatica a riprendere slancio. Tuttavia, si aprono spiragli di ottimismo in vista di un probabile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, atteso per il 17 ottobre.
Un abbassamento dei tassi da parte della Bce potrebbe risultare cruciale per sostenere la produzione industriale nei mesi finali del 2024. Infatti, una politica monetaria più accomodante favorirebbe il credito alle imprese, permettendo loro di accedere a finanziamenti a condizioni più favorevoli. Ciò risulterebbe particolarmente utile in un contesto in cui il costo dell’energia e delle materie prime resta elevato, incidendo negativamente sui margini di profitto e sugli investimenti produttivi.
È quanto spiega il Centro studi di Unimpresa, secondo cui, il taglio dei tassi potrebbe stimolare la domanda interna ed estera, incentivando l’acquisto di beni di consumo e attrezzature. La conseguente crescita della domanda potrebbe tradursi in un incremento degli ordini per le industrie, dando impulso alla produzione. Questo intervento potrebbe rivelarsi strategico per contenere il rallentamento della produzione che, come osservato nel trimestre giugno-agosto, è in calo dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.
Se la Bce confermerà la decisione di ridurre i tassi, sarà ragionevole attendersi un miglioramento della produzione industriale, almeno moderato, nella fase finale dell’anno. Un ambiente di finanziamento più favorevole potrebbe rappresentare quel supporto necessario per invertire la rotta del settore e contribuire a una stabilizzazione economica più ampia.
«Il quadro congiunturale attuale, segnato da una produzione industriale che mostra segnali di fragilità, impone al governo di adottare misure concrete per stimolare gli investimenti delle imprese. Di fronte a un contesto di incertezza economica, non possiamo limitarci a sperare nel taglio dei tassi della Bce, che pure è atteso per il 17 ottobre e rappresenta una boccata d’ossigeno. È essenziale che l’esecutivo intervenga con decisione, mettendo in campo strumenti che incentivino le aziende a investire e a innovare, riducendo i costi burocratici e migliorando l’accesso al credito» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Per rilanciare la produzione industriale, è cruciale favorire un clima di fiducia e stabilità, altrimenti il rischio è quello di un rallentamento sempre più marcato. Le nostre imprese hanno bisogno di sostegno per crescere e competere, specialmente in una fase di incertezza globale che influisce pesantemente sui mercati. È il momento di agire, senza indugi, per evitare un ulteriore deterioramento del tessuto economico nazionale» aggiunge il presidente di Unimpresa.