Esteri

Gaza: i negoziati entrano in una fase delicata

Barbara Leone
 
Gaza: i negoziati entrano in una fase delicata

Il cessate il fuoco a Gaza continua a monopolizzare l'attenzione dei media internazionali. Oggi, come riporta la BBC, l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump, si uniranno ai colloqui di pace in corso in Egitto tra i negoziatori israeliani e di Hamas.

 

Gaza: i negoziati entrano in una fase delicata

 

Il loro arrivo assume particolare rilevanza dopo che il secondo giorno di negoziati indiretti si è concluso martedì senza risultati tangibili, secondo quanto dichiarato alla BBC da un alto funzionario palestinese informato sui colloqui. Trump ha adottato un tono ottimista in occasione del secondo anniversario degli attacchi del 7 ottobre guidati da Hamas, affermando che "c'è la possibilità che si possa avere la pace in Medio Oriente".

 

Diverso invece l'approccio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che pur non commentando lo stato dei colloqui ha dichiarato agli israeliani di trovarsi in "giorni fatali di decisione". In un post su X, Netanyahu ha ribadito che Israele continuerà ad agire per raggiungere i suoi obiettivi di guerra: il ritorno di tutti i rapiti, l'eliminazione del regime di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele.

 

Secondo una fonte vicina ai colloqui riferita alla BBC, si prevedeva che Witkoff e Kushner avrebbero lasciato gli Stati Uniti martedì sera per arrivare in Egitto mercoledì. Anche il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, considerato un mediatore chiave, si unirà ai negoziati, come dichiarato da un funzionario all'agenzia Reuters. La sua presenza ha l'obiettivo di "portare avanti il piano di cessate il fuoco per Gaza e l'accordo di rilascio degli ostaggi".

 

Si prevede inoltre la partecipazione del capo dell'intelligence turca. Le difficoltà del processo negoziale emergono chiaramente dalle dichiarazioni del funzionario palestinese alla BBC, che ha spiegato come la sessione mattutina si sia conclusa senza progressi a causa dei disaccordi sulle mappe di ritiro israeliane proposte da Gaza e sulle garanzie che Hamas vuole ottenere affinché Israele non riprenda i combattimenti dopo la prima fase dell'accordo. I colloqui sono stati definiti "difficili e non hanno ancora prodotto alcun vero progresso", anche se i mediatori stanno lavorando intensamente per ridurre il divario tra le due parti.

 

Secondo il Wall Street Journal, Hamas ha chiesto il rilascio di importanti leader politici e militanti palestinesi, tra cui Marwan Barghouti, che sta scontando una pena detentiva in Israele per il suo ruolo nella rivolta palestinese dei primi anni 2000. I mediatori arabi hanno riferito che il gruppo cerca anche di ottenere la restituzione dei corpi dei suoi ex leader di Gaza, Yahya e Mohammed Sinwar, richiesta precedentemente respinta da Israele. Yahya Sinwar è stato uno dei principali pianificatori degli attacchi del 7 ottobre.

 

I funzionari israeliani non hanno manifestato disponibilità a soddisfare queste richieste, che rimangono un punto cruciale nei negoziati in corso a Sharm el-Sheikh. Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato ad Al Jazeera che il gruppo intende liberare i prigionieri in più fasi, in concomitanza con il ritiro dell'esercito israeliano da Gaza.

 

Mentre sul fronte mediorientale si cerca faticosamente una via diplomatica, in Europa emergono segnali allarmanti di tensioni religiose. La CNN riferisce di un incendio doloso contro una moschea nel Regno Unito, con due persone ancora all'interno al momento dell'attacco. La polizia del Sussex sta trattando l'episodio come un crimine d'odio e ha arrestato un uomo con l'accusa di incendio doloso "con l'intento di mettere a repentaglio la vita". Secondo il racconto di un responsabile volontario della moschea alla CNN, sabato sera due persone con i passamontagna hanno tentato di forzare la porta prima di versare benzina sui gradini e darle fuoco. Le squadre di emergenza si sono precipitate alla moschea di Peacehaven, vicino a Brighton sulla costa meridionale, poco prima delle 22:00 ora locale.

 

Il presidente della moschea e un altro fedele, entrambi sulla sessantina, stavano prendendo il tè all'interno quando hanno sentito un forte botto e sono fuggiti mentre le fiamme si estendevano intorno all'ingresso principale. L'episodio si inserisce in un'estate britannica politicamente connotata, durante la quale gli episodi di odio islamofobo e antisemita sono rimasti elevati, arrivando solo pochi giorni dopo un attacco mortale fuori da una sinagoga a Manchester. Sul fronte politico europeo, la Francia attraversa una fase di instabilità che potrebbe portare a significative concessioni sul tema pensionistico.

 

Le Figaro riporta che oggi Sébastien Lecornu darà il massimo prima di accogliere i socialisti a Matignon alle 10. Il Primo Ministro uscente ha aperto la strada a una "sospensione" della riforma delle pensioni proposta da Élisabeth Borne per raggiungere un accordo entro mercoledì sera, come richiesto da Emmanuel Macron. Il Ministro uscente dell'Economia e delle Finanze si è detto "pronto a fare concessioni" e ha assicurato di "lavorare su tutti gli scenari", incluso un arretramento della riforma pensionistica. In un'intervista a France Inter, ha però sollevato interrogativi sui costi: "Modificare la riforma delle pensioni costerà centinaia di milioni di euro nel 2026 e miliardi nel 2027", invitando "tutti" a "fare delle concessioni" che "avranno un prezzo e dovranno essere finanziate".

 

Nel frattempo, il panorama elettorale francese mostra tendenze preoccupanti per il blocco centrista. Secondo un sondaggio Toluna Harris Interactive per RTL, il Rassemblement National vincerebbe al primo turno di un'elezione presidenziale anticipata, indipendentemente dal candidato e dagli avversari. Jordan Bardella raggiungerebbe il 36% se Edouard Philippe (16%) fosse il candidato del blocco centrale, mentre Marine Le Pen otterrebbe il 34%. Se il candidato centrista fosse Gabriel Attal, i punteggi del Rassemblement National rimarrebbero invariati, ma l'ex primo ministro non raggiungerebbe il secondo turno nello scenario Bardella. La sinistra risulta divisa, con Jean-Luc Mélenchon al terzo posto (14%) se Philippe fosse candidato, davanti a Rapaël Glucksmann (12%), mentre nello scenario Attal il presidente di Place publique si troverebbe a lottare per il secondo posto con il leader ribelle (entrambi al 14%).

 

Sul fronte economico, infine, i mercati finanziari registrano movimenti storici. Reuters riporta che oggi l'oro ha superato i 4.000 dollari l'oncia, raggiungendo un nuovo record, spinto dagli investitori in cerca di sicurezza dalla crescente incertezza economica e geopolitica, insieme alle aspettative di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense. I lingotti, che solitamente hanno un buon andamento quando i tassi di interesse sono bassi, quest'anno sono aumentati del 52%, un incremento dovuto, oltre all'incertezza geopolitica ed economica, agli acquisti delle banche centrali, all'allentamento della politica monetaria e all'indebolimento del dollaro.

 

Il mercato dell'oro presenta una struttura complessa: i grandi acquirenti e gli investitori istituzionali solitamente acquistano oro dalle grandi banche, mentre i prezzi sul mercato spot sono determinati dalle dinamiche di domanda e offerta in tempo reale. Londra rappresenta il fulcro più influente per il mercato spot dell'oro, in gran parte grazie alla London Bullion Market Association, che stabilisce gli standard per il trading e fornisce un quadro normativo per il mercato over-the-counter. Altri importanti centri commerciali dell'oro includono la Cina, l'India, il Medio Oriente e gli Stati Uniti.

 

Gli investitori possono anche esporsi all'oro tramite le borse dei futures, dove si acquistano o vendono merci a un prezzo fisso in una data futura specifica. Il COMEX (Commodity Exchange Inc), parte del New York Mercantile Exchange, è il più grande mercato dei futures sull'oro in termini di volumi di scambi. Anche lo Shanghai Futures Exchange e il Tokyo Commodity Exchange (TOCOM) sono attori importanti nel mercato asiatico.

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