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Terrorismo - Ingiustizia è fatta, ancora una volta: estinta la pena per Raffaele Ventura
Redazione
''Estinta per decorso del tempo'': questa la motivazione per la quale la condanna inflitta a Raffaele Ventura per concorso morale nell'uccisione del vicebrigadiere di Polizia Antonio Custra, del 1977, è stata resa inefficace.
Ma se anziché alla condanna la riferissimo alla giustizia italiana farebbe lo stesso effetto: quello di un Paese, il nostro, che ha dovuto assistere ad una distorsione del diritto da parte di un altro che ha garantito impunità a persone che la nostra Giustizia ha ritenuto colpevoli di gravissimi reati e, per questo, li ha condannati.
Ventura, quindi, oggi settantacinquenne e cittadino francese dal 1986, anche se dovesse tornare in Italia non potrebbe essere perseguito, nonostante il fatto che per i giudici lui fu tra i responsabili di un delitto di matrice terroristica, lui che faceva parte delle Formazioni Comuniste Combattenti, per il quale fu condannato a 22 anni e otto mesi di reclusione.
Lui, come molti altri estremisti di sinistra, scelsero di fuggire in Francia dove l'allora presidente Francois Mitterand, socialista, aprì loro le braccia, accogliendoli e garantendogli che mai sarebbero stati consegnati all'Italia che, allora come oggi, è un Paese alleato.
Il fatto che la Francia sia stata - e lo è ancora - una sorta di santuario, dove le sentenze italiane che abbiano un risvolto politico possono non essere applicate, si deve alla cosiddetta ''Dottrina Mitterand'' , frutto di una acquiescenza del sistema ad un presidente forte e rispettato che la ufficializzò in un evento pubblico, senza che avesse un passaggio parlamentare che la facesse assurgere a legge.
Eppure il senso di parole dette in un'assemblea di partito diventarono, per i magistrati francesi, un obbligo grazie al quale, per decenni, italiani condannati per terrorismo si sono rifatti una vita, conquistando un posto nella società d'oltralpe, mentre in Italia i congiunti delle loro vittime piangevano i loro morti.
Ventura nel 2021 fu tra i dieci italiani condannati dalla nostra giustizia ed espatriati che furono arrestati in Francia, in attesa che la richiesta di estradizione fosse esaminata. Gli arresti, di cui Emmanuel Macron si prese il merito politico, parlando di una azione riparatrice nei confronti delle vittime italiane, non ebbero però seguito, poiché i giudici francesi, forse per consuetudine, hanno continuato a rispettare la ''dottrina Mitterand'', che non ha alcun fondamento giuridico.
La condanna residua di 14 anni per Ventura è stata dichiarata estinta nel rispetto dell'articolo del codice penale che dice che ''la pena si estingue col decorso di un tempo pari al doppio della pena inflitta''.