Economia

Sui tagli di interesse Fed e Bce seguono linee diverse, ma sempre in linea con la prudenza

Redazione
 

La ''partita'' sul taglio dei tassi di interesse che si gioca con l'Atlantico in mezzo sta andando avanti tra mille cautele. Soprattutto in Europa dove la situazione della macchina produttiva della Germana desta preoccupazioni. Perché la prima economia del Continente continua a soffrire, come conferma il recente crollo degli ordini che, determinando una situazione di generale incertezza, potrebbe indurre l'istituto di Francoforte a premere sull'acceleratore dei tagli, a fronte di un apprezzamento del dollaro sull'euro, che ha spinto la moneta comune a livelli che non si registravano da tre anni.

Sui tagli di interesse Fed e Bce seguono linee diverse, ma sempre in linea con la prudenza

Di questa situazione mostra piena consapevolezza la Federal Reserve che, come riferiscono i resoconti della sua ultima riunione, in dicembre, è consapevole di "rischi al rialzo per l'inflazione", che consigliano di rivedere l'agenda dei tagli programmati per i prossimi mesi.
Il termometro di come sta andando in Europa è dato, come detto, dalla situazione della Germania, che ha registrato un crollo degli ordini, andati a -5,4%, ribaltando clamorosamente le attese di un -0,2%.

Una stima che, a questo punto, pone qualche interrogativo sulle basi su cui è stata elaborata. E, comunque, il rallentamento della macchina industriale europea non è solo un fenomeno tedesco (quella italiana non è da meno, in negativo da due anni) e all'orizzonte si staglia l'ingombrante figura di Donald Trump, che preannuncia una sanguinosa guerra dei dazi, che potrebbe lasciare molte vittime sul suo cammino. Anche perché alcuni dei Paesi che Trump ha scelto come suo bersaglio manifesto, come Messico e Canada, stanno già preparandosi ad azioni di risposta, che al momento non pare ancora essere una ritorsione.

Certo è che, se come promesso, Trump, già nelle prime ore del suo mandato, dovesse dare attuazione alle sue minacce, la situazione sarebbe potenzialmente un motivo per la Banca centrale europea di dare maggiore spessore alle sua politiche monetarie, riducendo i tassi di interesse con cadenza e ampiezza diverse da quelle dettate dalla tradizionale cautela.

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