L'anticipazione di Repubblica sulla decisione di Elisabetta Belloni di lasciare la guida del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (di fatto, i servizi segreti del Paese) ha trovato conferma oggi con una dichiarazione con cui lei stessa ha comunicato le sue dimissioni dall'incarico a partire dal 15 gennaio. Per quella che, nella dichiarazione, precisa essere una sua decisione, aggiungendo che, comunque, non c'è alcun incarico futuro, almeno in tempi stretti, dopo che alcune indiscrezioni la vorrebbero presto a Bruxelles, per collaborare con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Elisabetta Belloni ufficializza le dimissioni da capo dei servizi segreti
La scadenza naturale del mandato avrebbe visto la fine dell'incarico a maggio e le dimissioni anticipate stanno aprendo un ventaglio di possibili scenari che si andranno delineando nell'immediato futuro, vista la delicatezza del ruolo che Elisabetta Belloni - che ha alle spalle una lunghissima esperienza maturata in diplomazia - ha retto con determinazione da quando, il 21 maggio del 202i, ha preso possesso della poltrona di capo del Dis (che coordina l'attività dei due rami dell'intelligence italiana, Aise e Aisi).
Visto il suo profilo, a Elisabetta Belloni si è pensato quando si è trattato di coprire fondamentali tessere del mosaico delle istituzioni, tanto che il suo nome era stato fatto (ad arte o meno, non si sa) come possibile successore di Mario Draghi, a Palazzo Chigi. Indicazione alla quale lei stessa non aveva voluto che fosse dato seguito.
Ora resta da capire cosa abbia spinto Belloni ad andare via prima della scadenza del mandato, quando l'incarico sarebbe finito tra pochi mesi.
Insomma, ci si sta chiedendo come mai non ha atteso la scadenza, anticipando l'uscita dal Dis con modalità certamente poco usuali, visto la delicatezza dell'incarico e quindi mettendo una certa pressione sul governo che ne dovrà indicare il successore. E visto anche che l'Italia, in questo momento, è alle prese con uno spinoso caso diplomatico, quello dell'arresto della giornalista Cecilia Sala da parte dell'Iran. Anche se i tempi del rilascio della giornalista restano incerti, appare difficile che la soluzione del caso - al quale i nostri servizi stanno lavorando, come accade sempre quando nostri connazionali incappano in vicende del genere - avvenga entro pochi giorni, cioè entro il 15 gennaio, data dell'uscita ufficiale di Elisabetta Belloni dal Dis.
E comunque, c'è chi, come Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, si chiede se le dimissioni di Belloni possano essere messe in relazione al contratto da un miliardo e mezzo di euro con la società SpaceX di Elon Musk.