Economia

Russia, sanzioni? No, grazie: le industrie occidentali continuano ad aiutare la macchina bellica russa

Redazione
 

Le vie del Signore, seppure infinite, sono poca cosa rispetto a strade, sentieri, trazzere e guadi che l'industria occidentale utilizza per continuare ad alimentare, nonostante le sanzioni internazionali, l'aviazione russa e, con essa, la macchina bellica di Mosca, quella che sta mettendo quotidianamente a ferro e fuoco l'Ucraina.

Russia, sanzioni? No, grazie: le industrie occidentali continuano ad aiutare la macchina bellica russa

Lo rivela un'inchiesta, condotta da un team di giornalisti investigativi, che hanno puntato il dito su alcune aziende, tra cui l'italiana Superjet International (della galassia Leonardo), che continua a rifornire la Russia, incuranti delle restrizioni adottate internazionalmente, facilmente aggirate con triangolazioni che ''ripuliscono'' le esportazioni della nazione d'origine.

L'inchiesta si deve al consorzio di giornalisti Investigate Europe e svela come pezzi di ricambio per velivoli spediti da oltre cento fornitori europei e americani -tra cui Boeing, Airbus e l’italiana Superjet international (Sji)- siano giunti ad aziende russe grazie al ruolo di società intermediarie con sede in India.

Stando al lavoro dei giornalisti, che hanno analizzato i dati doganali, si è scoperto che oltre settecento spedizioni, effettuate tra gennaio 2023 e settembre 2024, hanno fruttato complessivamente circa 50 milioni di dollari.

I componenti spediti dalle aziende occidentali sono stati inviati in India per poi essere riesportati ad aziende russe. La merce include elementi critici come generatori, sensori, pale d’elica e display della cabina di pilotaggio, fino a piccoli prodotti come viti, bulloni e filtri.

Secondo l'inchiesta, tra i prodotti spediti ci sarebbero stati anche componenti inviati da Superjet international, azienda aeronautica con sede a Tessera, controllata per il 90% dalla United aircraft corporation (Uac), colosso dell’aviazione russa. Il restante 10% è detenuto da Leonardo, controllata del ministero dell’Economia, con quasi un terzo del capitale.

Dopo che la Uac è stata inclusa tra le aziende russe sanzionate per il ruolo nello sforzo bellico nel conflitto con l'Ucraina, il Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) del ministero dell’Economia ha disposto il congelamento della quota russa di Sji, trasferendone la gestione all’Agenzia del Demanio. Il provvedimento ha bloccato le azioni russe della società e cinque velivoli, per un valore complessivo di 146 milioni di euro.
Stando all'inchiesta giornalistica di Investigate Europe, dopo l'estromissione della parte russa nell'azienda, Sij ha comunque fatto undici spedizioni in India e da lì riesportate in Russia.

Come la spedizione, del 27 marzo 2024, di un componente critico della cabina di pilotaggio del valore di 400mila dollari, alla Allestro aero solutions in India, successivamente esportato in Russia dove, dopo un passaggio formale per Rapart services, società appartenente a Uac, ha raggiunto l'azienda russa.
L’azienda statunitense Boeing ha inviato in India almeno 80 carichi di componenti aeronautici che successivamente sono stati esportati in Russia.

Tra le numerose aziende occidentali che hanno fornito componenti aeronautici ad Ascend aviation, poi riesportati in Russia, figura anche Airbus, il colosso europeo dell’aerospazio, controllato in parte dai governi di Francia, Germania e Spagna. La sua sussidiaria Satair ha inviato infatti 12 carichi alla società indiana tra settembre 2023 e maggio 2024. Tutti questi materiali sono stati successivamente spediti a compagnie aeree russe, tra cui Aeroflot e Ural airlines.

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