Economia
Rottamazione quinquies, via alla nuova pace fiscale nella Legge di Bilancio 2026
Redazione

La Legge di Bilancio 2026 introduce ufficialmente la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, la quinta edizione della definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo. Il provvedimento, contenuto all’articolo 23 della manovra, amplia il periodo dei carichi definibili e fissa un calendario preciso per la presentazione delle domande e il pagamento delle rate. La nuova sanatoria consente di estinguere i debiti iscritti a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, purché derivanti da avvisi bonari e non da accertamenti fiscali. Potranno aderire tutti i contribuenti, compresi coloro che sono decaduti dalle precedenti edizioni della rottamazione, con alcune eccezioni per chi risulta ancora in regola con la quater.
Rottamazione quinquies, via alla nuova pace fiscale nella Legge di Bilancio 2026
L’Agenzia delle Entrate Riscossione avrà 20 giorni di tempo, a partire dal 1° gennaio 2026, per rendere disponibile la procedura di adesione. Le domande potranno essere inviate online dal 21 gennaio al 30 aprile 2026. Entro il 30 giugno, l’Agenzia comunicherà l’esito dell’istanza e l’ammontare complessivo del debito, tramite la “Comunicazione delle somme dovute”. Il pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione o in forma rateale, con la prima scadenza fissata al 31 luglio 2026.
La rottamazione quinquies estende di un anno e mezzo l’arco temporale dei debiti sanabili rispetto alla precedente quater, coprendo i carichi affidati alla riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023. Sarà possibile dilazionare i pagamenti fino a un massimo di 54 rate bimestrali, distribuite su nove anni, con un tasso di interesse del 4% annuo a decorrere dal 1° agosto 2026. Le prime tre rate scadranno rispettivamente il 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre 2026; dal 2027, le scadenze saranno fissate a fine gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre di ogni anno. L’ultima rata dovrà essere versata entro il 31 maggio 2035.
La definizione agevolata prevede l’azzeramento totale di sanzioni, interessi e aggio, mentre resta dovuto solo il capitale e le spese di notifica e di procedura. Per le multe stradali, la riduzione riguarda esclusivamente gli interessi. Non è prevista la tolleranza di cinque giorni per i versamenti, introdotta nelle precedenti edizioni: resta valida solo la tolleranza di calendario, nel caso di scadenze coincidenti con giorni festivi.
Il provvedimento stabilisce inoltre che, con la presentazione della domanda di adesione, siano sospesi i termini di prescrizione e decadenza, i pagamenti di dilazioni in corso, nonché i nuovi fermi amministrativi e le procedure esecutive. Il debitore, inoltre, non sarà considerato inadempiente ai fini del rilascio del DURC e dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.
Un capitolo rilevante è quello dedicato alle liti pendenti, chi presenta la domanda di rottamazione dovrà rinunciare ai giudizi in corso relativi ai carichi oggetto della definizione. Il giudice sospenderà il procedimento fino al pagamento della prima o unica rata, che determinerà l’estinzione del giudizio e l’inefficacia delle sentenze non ancora passate in giudicato.
La rottamazione quinquies riapre anche alla possibilità di sanare vecchie situazioni dichiarate inefficaci nelle precedenti definizioni, dalla rottamazione bis alla quater. Potranno così rientrare nel perimetro della nuova sanatoria i debiti dal 2000 al 2022 per i quali, alla data del 30 settembre 2025, si è verificata la decadenza della definizione. Restano esclusi, invece, i contribuenti che risultano in regola con i versamenti previsti dalla rottamazione quater, i cui piani di pagamento rimarranno pienamente validi.
In caso di mancato o insufficiente versamento dell’unica rata o di due rate, anche non consecutive, la definizione perderà efficacia, e l’Agenzia delle Entrate Riscossione riprenderà le attività di recupero del credito residuo. I pagamenti effettuati resteranno validi solo come acconto sul debito complessivo.
Con la quinquies, il Governo mira a chiudere definitivamente il contenzioso relativo a oltre due decenni di debiti fiscali, offrendo ai contribuenti una possibilità di regolarizzazione a condizioni più favorevoli, ma con tempi stringenti e senza ulteriori margini di tolleranza.