Cultura

Insieme anche oltre la vita: fotografo ritrae i genitori che hanno deciso di morire insieme

Redazione
 
Insieme anche oltre la vita: fotografo ritrae i genitori che hanno deciso di morire insieme

Ci sono momenti che un fotografo professionista, uno che di mestiere ''ruba'' le immagini di altri regalando loro la sua sensibilità, non vorrebbe mai scattare, non per quello che l'obiettivo gli restituisce, ma perché, contravvenendo ad uno dei comandamenti non scritti di questa arte, è troppo grande il coinvolgimento emotivo.

Insieme anche oltre la vita: fotografo ritrae i genitori che hanno deciso di morire insieme

Ma una fotografia può significare tutto e nulla del rapporto di una persona con chi gli ha dato la vita e che, quella stessa vita, la sua, sta per lasciare.
Per questo Martin Roemers, fotografo, ma anche artista visivo, come recita la sua biografia, quello scatto ha voluto farlo, mostrando i genitori, uniti per una intera esistenza vissuta assieme, che hanno voluto lasciare il mondo nello stesso momento, non avendo più nulla da chiedergli.
Lo hanno fatto per mettere fine alle loro distinte sofferenze e nella consapevolezza che nessuno dei due voleva sopravvivere all'altro.

"La loro vita - dice Martin Roemers - stava diventando sempre più difficile, anche con l'aiuto di qualcuno. Non volevano andare in una casa di cura e nessuno dei due voleva vivere senza l'altro. Così hanno lasciato questa vita insieme".

Quasi un anno fa, il primo maggio del 2024, ad Assen, nei Paesi Bassi, Klaas Roemers e Fenny Visser, 90 anni lui, 86 lei, hanno deciso di andarsene assieme.
La fotografia di una apparentemente disarmante semplicità: due corpi, che tanto si erano amati e che si sfiorano, la sinistra di lui intrecciata alla destra di lei, senza che gli spasmi della morte li abbia toccati.
Perché alla morte sono arrivati assieme, assopendosi per non risvegliarsi più.

Ma cosa ha spinto Roemers ha violare, con una fotografia, quel momento che, essendo l'ultimo, forse doveva essere rispettato, a maggior ragione da lui?
I genitori, dice Roemers, ''avevano una bella vita e un matrimonio molto felice, ma gli ultimi anni sono stati difficili. Erano entrambi malati ed esausti. Entrambi avevano un'insufficienza cardiaca, mia madre soffriva molto. Erano entrambi in pessime condizioni. Vivevano ancora a casa loro, ma la vita stava diventando sempre più dura, anche con l'aiuto di qualcuno. Non volevano andare in una casa di cura e nessuno dei due voleva vivere senza l'altro: volevano lasciare questa vita insieme. Temevano che uno morisse di morte naturale e l'altro rimanesse indietro. Erano molto uniti e facevano tutto insieme, davvero tutto, quindi era logico che lasciassero questa vita insieme''.

Nei Paesi Bassi la legge consente il suicidio assistito, sempre che ne si dia una motivazione accettata dai medici che devono riconoscere una sofferenza insopportabile a fronte di un quadro clinico irreversibile.
Se non fosse il racconto di due vite che si chiudono volontariamente, quello che Roemers ricorda delle ore precedenti è invece quasi rasserenante.
Dopo il sì dei medici, tutto è andato via in fretta, appena una settimana.

''Mio padre - racconta l'artista - voleva uscire a cena da qualche parte, e l'ultima sera prima della loro morte siamo riusciti a farlo. Mio padre era una persona molto ottimista e spensierata, che rideva sempre alle nostre battute, fino alla fine. Quella sera si stava visibilmente godendo la cena, e questo è stato positivo''.

La decisione di scattare quella fotografia è venuta a Roemers prima della data scelta e, comunque, lo ha detto ai genitori che hanno detto che sì, poteva farla.
''Avevo detto loro qualche giorno prima che stavo pensando di farne un ritratto dopo la loro morte, e che avrei potuto anche renderlo pubblico, e ho chiesto cosa ne pensassero. Mi hanno risposto subito di sì, che dovessero farlo. All'inizio non sapevo cosa farne, dato che è una foto molto personale e privata. Poi ho deciso di pubblicarla''.

Decidere di pubblicare la fotografia per Roemers è stata la fine di un ragionamento anche doloroso, fatto di rispetto per i genitori e della consapevolezza che essa poteva significare molto per qualcuno.
''Quando la mostro agli amici, di solito rispondono che è bellissima. Lo capisco, ma non ci vedo alcuna bellezza. Per me significa perdita. Ma capisco quella reazione: se non fossero stati i miei genitori, forse la vedrei allo stesso modo anch'io''.

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