Cultura

La Primavera di Sandro Botticelli, esordio in streaming

Redazione
 

Da oggi, 31 gennaio, la Primavera di Sandro Botticelli uscirà dagli ambienti accademici e dagli spazi museali per approdare sulla piattaforma streaming di Amazon Prime: quale migliore occasione, dunque, per rivedere la splendida opera su cui fa luce uno studio interessante, ponderato e ben ragionato di Howard Burton, fisico teorico e filosofo che non è uno storico dell'arte di formazione ma ad ascoltarlo non si direbbe.

La Primavera di Sandro Botticelli, esordio in streaming

Come per il suo capolavoro su Raffaello, la voce narrante calma e chiara di Burton è il nocciolo del film che verte su un singolo capolavoro di Botticelli: il dipinto della fine del XV secolo che è forse l’opera di accompagnamento un po' meno nota de La nascita di Venere, anche se, come questo film si sforza di sottolineare, non sono stati dipinti in coppia. La Primavera è il primo soggetto fuori dagli schemi di una serie di documentari della durata di un'ora in una serie chiamata Capolavori del Rinascimento pubblicata da Ideas Roadshow e segue un lungo e completo ritratto di Raffaello uscito l’anno scorso.
Come per il precedente, anche questo film è frutto dell'ingegno.

Burton mette in primo piano materiale d'archivio e architettonico che, come nel film di Raffaello, viene utilizzato per supportare la sua analisi; la chiave, a quanto pare, è esattamente quando e dove la sua esistenza è stata registrata in vari inventari. Dal punto di vista visivo, il documentario presenta una grafica piuttosto elementare mentre la presentazione in stile PowerPoint trasmette i punti di vista dell’autore con innegabile chiarezza.
Ciò che è piuttosto impressionante, tuttavia, è l’insolita combinazione di nobiltà e chiarezza: Burton è un regista che non teme di fare riferimenti a Seneca e Ovidio, o di inserire citazioni visive da artisti del calibro di Antonio del Pollaiolo e Lorenzo Lotto. Lo fa sostenendo in modo convincente quella che lui chiama la "messa in risalto di un passato pastorale dorato" di Primavera attraverso il suo assemblaggio di frammenti letterari dell'era classica, con il dipinto stesso che funge da dono di nozze per una tale Semiramide Appiano, moglie del potente nobile fiorentino Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici.

Con un’ora frizzante di durata, il film è tanto digeribile quanto informativo, in uno stile che va oltre il solito manierismo che spesso permea le narrazioni della storia dell’arte: così, sapere che La Primavera è un dipinto a tempera grassa su tavola, databile al 1480 circa, realizzato per la villa medicea di Castello e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze, è soltanto la base per un nuovo tipo di racconto che si dimostra non scontato.

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