L’Italia conta 23 milioni di prestazioni pensionistiche attive, erogate a 16,3 milioni di beneficiari, per una spesa complessiva che nel 2024 ha raggiunto 364 miliardi di euro. È quanto emerge dall’aggiornamento dell’Osservatorio statistico sulle prestazioni pensionistiche e sui beneficiari del sistema pensionistico italiano pubblicato oggi dall’Inps, che fotografa una crescita sia del numero di trattamenti (+0,4%) sia della spesa complessiva (+4,9%) rispetto al 2023.
Pensioni, cresce la spesa e resta il divario di genere
Ogni pensionato percepisce in media 1,4 prestazioni, segno che una parte significativa dei beneficiari cumula più trattamenti di natura diversa. Il 68% riceve una sola pensione, mentre il restante 32% ne percepisce due o più. Le donne rappresentano il 51% dei pensionati, ma gli uomini continuano a beneficiare di importi mediamente più alti, percependo il 56% dei redditi pensionistici complessivi. Il divario di genere resta marcato, il reddito medio annuo degli uomini è superiore del 34% rispetto a quello delle donne (25.712 euro contro 19.140).
Nel dettaglio, il 77,2% delle prestazioni ha natura previdenziale (vecchiaia, invalidità e superstiti), il 20,2% è di tipo assistenziale (invalidità civili, assegni sociali, pensioni di guerra) e il restante 2,7% riguarda prestazioni indennitarie. I titolari di pensioni di vecchiaia rappresentano la maggioranza, con 11,4 milioni di persone, seguiti dai beneficiari di pensioni ai superstiti (4,2 milioni) e da circa 890 mila titolari di pensioni di invalidità previdenziale.
Sul fronte dell’assistenza, i beneficiari di prestazioni assistenziali ammontano a 3,9 milioni, quasi la metà dei quali (48%) percepisce anche altri tipi di pensione. Le rendite di tipo indennitario riguardano invece 605 mila persone, di cui oltre il 70% cumula questa prestazione con trattamenti previdenziali o assistenziali.
Dal punto di vista territoriale, il Nord si conferma l’area con la maggiore concentrazione di pensioni (47,3%) e pensionati (47,7%), con importi medi superiori del 7,1% rispetto alla media nazionale. La spesa pensionistica complessiva si distribuisce per il 51,1% nel Nord, per il 20,9% nel Centro e per il 28% nel Mezzogiorno, dove gli importi medi restano inferiori e la platea dei beneficiari più fragile.
Dal nuovo Osservatorio Inps emerge l’immagine di un sistema pensionistico che cresce in termini di spesa ma continua a riflettere le disuguaglianze strutturali del Paese, tra uomini e donne, tra Nord e Sud, tra lavoratori stabili e carriere discontinue, confermando la centralità del tema previdenziale nel dibattito economico e sociale italiano.