Politica

Osservatorio politico - Arriva il 2025: accogliamolo incrociando le dita

Redazione
 

Quando tutto è pronto per dire addio ad un anno e salutare quello che sta per arrivare, la tradizione vuole che si facciano bilanci, si redigano pagelle, si divida in due la lavagna per mettere da un lato i buoni e dall'altro i cattivi. Non crediamo sia il caso, non per snobismo, ma proprio perché, anche se moltissime notizie sono meritevoli d'essere ricordate, nel bene e nel male, non ce la sentiamo di fare un elenco di uomini e cose che ci sono rimasti nella mente.
Qualcosa bisogna, comunque, dirla sui successi italiani nel campo dello sport (e forse solo in quello), perché altrove non è che il nostro Paese abbia, come si usa dire, brillato più di tanto.

Osservatorio politico - Arriva il 2025: accogliamolo incrociando le dita

Per il resto, lo spettacolo solito di un'Italia che tanto potrebbe dare, ma che si occupa di piccole cose, spesso di dubbio gusto. Qualcuno s'è appassionato alle vicende di casa Fedez-Ferragni, tra separazioni e pandori rosa, beghe giudiziarie, scazzi a suon di rima e amori appena nati e già finiti?
E qualcun altro, in tempi più recenti, ha visto accresciuta la sua cultura musicale dopo avere appreso dell'esistenza di cantanti o giù di lì, diventati (/più) famosi per essere stati esclusi da uno spettacolo che non esserne stati protagonisti?
È il nostro Paese, e se gli vogliamo bene, dobbiamo accettarlo così com'è e farcene una ragione, anche se, come diceva Giulio Andreotti, bisogna che ci sia qualcuno che ce la dia.

Comunque, noi andiamo avanti, anche perché dobbiamo mostrare quella resilienza che, prima del PNRR, nessuno sapeva cosa fosse, se non qualche docente di italiano.
E allora saremo resilienti davanti a tutto: all'aumento di pochi centesimi delle pensioni, giusto il necessario perché ci si regali un caffè, un azzardo economico-finanziario di questi tempi; a ministri che si divertono a prenderci in giro, disquisendo con linguaggio forbito, da iniziati, e invece poco comprensibile per la gente comune; a politici che si alimentano quotidianamente di dispetti, manco fossero tornati all'oratorio da dove andavano via portandosi il pallone alla prima punizione non fischiata a favore; a operai e impiegati che la mattina trovano sbarrate le porte del loro posto di lavoro, cadendo nella disperazione; a giovani, di destra/sinistra/sopra/sotto, che vanno in strada per menare le mani, prendendo spunto da una giusta rivendicazione o da una malintesa interpretazione della verità.

E dobbiamo anche essere resilienti quando, mettendoci davanti alla televisione, siamo costretti ad assistere quotidianamente ai deprimenti riti della politica, con argomenti presi e strizzati, come fossero panni bagnati, e ripetuti all'infinito, come se la reiterazione di una tesi o di argomento li faccia diventare reali. Forse come Paese non ci meritiamo questo, ma avremmo solo bisogno di fatti, magari lasciandoci il tempo di giudicarli e non invece di subirli.

Il clima che si respira in questi ultimi giorni dell'anno non è che ci regali il sogno che il 2025 possa registrare un cambio di passo in positivo. Ma guai a non alimentare la fiammella della speranza, perché, al di là dei numeri che il governo sottolinea come positivi, ci sono gli uomini e le donne di questo Paese, fatto di pochi bambini e molti anziani, che sono stanchi di liste d'attesa, di stipendi che non crescono, di giovani che vanno via, anche all'estero uccidendo la speranza di un futuro migliore. Per tutti e non solo per chi, dal parlamento, guarda con distacco ai comuni mortali.

Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
31/12/2024
Redazione
Osservatorio politico - Arriva il 2025: accogliamolo incrociando le dita
27/12/2024
di Demetrio Rodinò
Manovra, il Parlamento: da possibile bivacco di camicie nere a semplice testimone
27/12/2024
Redazione
La Lega insiste su un rimpasto che spiani la strada del Viminale a Salvini
23/12/2024
Redazione
Giorgia Meloni, in questi giorni, si trova ad affrontare nodi cruciali per il futuro polit...