Politica

Meloni in Usa, per parlare anche a nome dell'Europa

Redazione
 
Meloni in Usa, per parlare anche a nome dell'Europa

Che sia una visita delicata, quella di Giorgia Meloni negli Stati Uniti, non lo dice solo il profilo istituzionale e politico di chi incontra, ma il clima che, intorno alla visita, si è determinato, tra iniziali squilli di tromba (d'altra parte, i trombettieri, intesi come incensatori quotidiani di qualcuno, in politica sono sempre esistiti ) e repentine prese di coscienza delle difficoltà dell'impresa.

Meloni in Usa, per parlare anche a nome dell'Europa

In questo momento andare a parlare con Donald Trump, per discutere di dazi, ma non solo, è qualcosa di estremamente difficile perché lui vuole andare avanti nelle sue politiche nonostante, ad oggi, i risultati nella realtà sono ben diversi da quelli che strombazza ad ogni ora, proseguendo nella sua scelta di spararle grosse senza portare dati certi.

È accaduto anche in queste ore quando il servizio doganale americano, riferendo i numeri in suo possesso, quelli ufficiali, quindi, ha fatto capire, pur non facendo riferimento alle parole del presidente, che la somma di due miliardi di dollari al giorni incassati per i nuovi dazi è "leggermente" sovradimensionata, almeno di nove volte rispetto alla realtà.

Davanti ad uomo, che è incidentalmente anche il capo della nazione più potente al mondo, ma che usa la bugia come strumento politico, Giorgia Meloni deve tirare fuori il più possibile dalla visita.
E il più possibile, realisticamente, potrebbe essere ben poco sul piano concreto, perché di concessioni Trump non intende farne, e non solo perché, guardando all'Ue, intende parlare con l'Unione e non con i singoli Paesi.

Il motivo è semplice: al di là delle "discese ardite" e delle "risalite", in termini di annunci (che non fanno che accentuare l'incertezza degli investitori, con i mercati che non sembrano volere concedere credito ulteriore alle sparate di Trump), il presidente, per non perdere la faccia, deve proseguire nella sua "sfida al mondo". E quindi cedere, anche solo accettando di trattare con un Paese, non se lo può consentire.

Quindi, perché, nonostante la consapevolezza delle difficoltà della sua visita, Giorgia Meloni si è imbarcata in questa "missione impossibile"?
I motivi sono più d'uno. Il primo e sicuramente più evidente è che il nostro presidente del consiglio, se riuscisse a strappare a Trump l'impegno di una trattativa vera e senza precondizioni con l'Unione europea, porterebbe a casa un enorme successo politico perché si presenterebbe, sullo scenario internazionale (su quello internazionale non importa, visto che, qualsiasi cosa faccia o non faccia, i suoi Fratelli d'Italia la celebrano manco moltiplicasse pani e pesci come hobby) veramente come l'unico, seppure fragile, punto di contatto tra le due sponde dell'Atlantico, mai come oggi distanti.

Poco, potrebbe pensare qualcuno davanti alla complessità del dossier dei dazi?
Non esattamente, perché, davanti all'America muscolare, che manda in giro il vice di Trump a minacciare e insultare Europa ed europei ad ogni occasione, mettere in contatto il presidente degli Stati Uniti e quella della Commissione europea, che non si parlano, sarebbe un risultato importante.

Ma che Meloni torni a casa con qualcosa che gratifichi l'economia italiana, se non di rimbalzo, è pura utopia.
Ci sono voluti giorni perché se ne rendessero conto coloro che, nella maggioranza di governo, accreditavano il presidente di chissà quali carte da giocare, creando, intorno alla visita, una attesa messianica.

  • villa mafalda 300x600
  • PP evolution boost estivo giugno 2024
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Meloni a Washington: Giorgia incassa il sì di Trump al dialogo con l'Ue, ma la strada è ancora impervia
17/04/2025
di Demetrio Rodinò
Meloni a Washington: Giorgia incassa il sì di Trump al dialogo con l'Ue, ma la strada è an...
Meloni in Usa, per parlare anche a nome dell'Europa
17/04/2025
Redazione
Meloni in Usa, per parlare anche a nome dell'Europa
Osservatorio politico, Salvini continua a martellare: vuole il Viminale
08/04/2025
Redazione
Osservatorio politico, Salvini continua a martellare: vuole il Viminale
Osservatorio politico: tra Viminale e guerra all'Ue, Salvini gioca con il fuoco
07/04/2025
Redazione
Osservatorio politico: tra Viminale e guerra all'Ue, Salvini gioca con il fuoco