Economia
OsservaBrescia 2025, la fotografia più completa del territorio tra sviluppo, fragilità e nuove sfide sociali
Redazione

Brescia si guarda allo specchio con una lente nuova, più ampia, più scientifica, più condivisa. Il Rapporto OsservaBrescia 2025, promosso da Intesa Sanpaolo per il Sociale e curato da Percorsi di Secondo Welfare, rappresenta infatti la prima analisi integrata e partecipata dei bisogni, delle risorse e dei rischi che attraversano uno dei territori più dinamici, e allo stesso tempo più complessi, del Paese. Un lavoro imponente costruito attraverso un tavolo permanente di quasi sessanta attori pubblici, privati e del Terzo Settore, che per la prima volta hanno messo insieme oltre cento indicatori demografici, sociali, economici e ambientali.
OsservaBrescia 2025, la fotografia più completa del territorio tra sviluppo, fragilità e nuove sfide sociali
Dal Rapporto emerge l’immagine di una provincia forte, produttiva e attrattiva, ma anche attraversata da trasformazioni profonde. La curva demografica racconta una popolazione che cresce a ritmo rallentato e che invecchia. Nel 2025 ogni 100 giovani sotto i 14 anni si contano 184 anziani, un rapporto meno sbilanciato rispetto a Lombardia e Italia ma comunque indicativo di una pressione crescente sui sistemi di welfare. A compensare il calo delle nascite, il tasso di natalità è sceso dal 10,5 per mille del 2005 al 6,6 del 2024, è soprattutto la componente straniera, che rappresenta il 12% dei residenti e una popolazione mediamente giovane: il 23% degli stranieri ha meno di 18 anni.
Se l’economia bresciana resta una delle più solide del Paese, con 116 mila imprese attive e un tasso di occupazione al 77%, il rapporto mette in luce fragilità sociali che si concentrano soprattutto nel capoluogo. A Brescia città, l’incidenza degli sfratti per morosità raggiunge 79,6 provvedimenti ogni 100 mila abitanti, più del doppio rispetto al resto della provincia. L’accesso alla casa rimane uno dei nodi più critici: il canone di locazione assorbe in media oltre il 43% del reddito delle famiglie.
Anche sul fronte educativo emergono elementi di attenzione. Solo il 26,7% dei giovani tra 25 e 39 anni possiede un titolo di studio superiore al diploma, un dato inferiore alla media regionale e nazionale, mentre l’offerta di servizi per la prima infanzia è ancora distante dall’obiettivo europeo di 45 posti per 100 bambini, la media provinciale si ferma a 27, con un picco di 41,9 nell’Ambito di Brescia Città.
La questione ambientale resta tra le più delicate. La qualità dell’aria registra livelli di PM10 peggiori della media lombarda, toccando 29,7 µg/m³ nel 2023. Parallelamente, cresce il fabbisogno di investimenti per garantire la transizione energetica e il contenimento dei cambiamenti climatici in un territorio a forte vocazione industriale.
Il rapporto dedica un ampio focus anche alle disuguaglianze di genere, il tasso di occupazione femminile (57,2%) è ancora distante da quello maschile (77%), mentre la presenza delle donne nelle istituzioni locali rimane modesta, soprattutto nelle cariche elettive. Preoccupante l’aumento delle violenze sessuali denunciate, che raggiungono 12,1 casi ogni 100 mila abitanti.
OsservaBrescia indica anche direzioni. Tra le priorità emergono l’innovazione dei modelli di cura per una popolazione che invecchia, il rafforzamento dei servizi territoriali, l’ampliamento delle opportunità educative, la costruzione di percorsi di integrazione per una comunità sempre più multietnica, e una governance dei dati capace di superare frammentazioni e disomogeneità.
È proprio la “cultura del dato” l’eredità più importante di questa prima edizione. Il report dimostra, infatti, quanto condividere informazioni sia decisivo per leggere i bisogni, anticipare i rischi e costruire politiche sociali più efficaci.