A VicenzaOro 2025, uno degli eventi più importanti per il settore orafo, è stata presentata una ricerca Federpreziosi-Confcommercio realizzata da Format Research, secondo cui il fatturato di 6,8 miliardi di euro stimato per il 2024 dimostra non solo la solidità del comparto del dettaglio, ma anche la sua capacità di adattarsi e innovarsi per rimanere competitivo in un contesto sempre più dinamico. Tuttavia, la chiusura di oltre 400 gioiellerie in Italia dal 2022 a oggi indica una trasformazione del settore: la vendita al dettaglio tradizionale sta affrontando una serie di sfide legate al cambiamento delle abitudini dei consumatori, all’innovazione tecnologica e alla crescente competitività del mercato. In linea generale, il settore orafo italiano ha registrato negli ultimi anni una crescita significativa, trainata in particolare dall’incremento del fatturato delle esportazioni.
Oreficeria: settore solido, ma 400 negozi chiusi in tre anni
“Il mercato domestico ha mantenuto una dinamica tutto sommato positiva, sostenuta a livello di fatturato globale dall’aumento di oltre il 30% del valore del metallo giallo che inevitabilmente incide sul totale”, commenta Stefano Andreis, presidente di Federpreziosi, per il quale “se per il 2024 si stima una crescita dell’8% del fatturato interno, va tenuto conto del rallentamento dei consumi dovuto a cause contingenti che inevitabilmente incidono sulle vendite di preziosi". Il numero di gioiellerie attive lungo la penisola sta subendo un costante calo: se tra il 2013 e il 2021 circa 4mila gioiellerie hanno cessato l’attività, il numero dei punti vendita è ulteriormente sceso a un ritmo di 17 unità al mese fino ad arrivare a quota 12.624 nel 2024.
In tema di canali e modalità di acquisto utilizzati, nell’ultimo triennio il 71,8% dei consumatori ha acquistato un gioiello e ben il 72,3% nell’ultimo biennio si è affidato a una gioielleria fisica, il 9,5% ha utilizzato sia il canale offline che quello online mentre il 18,35% si è rivolto esclusivamente alla rete, con un aumento del 7,9% rispetto al 2023. Il consiglio di un team di esperti si è rivelato fondamentale e dirimente per chi sceglie il canale tradizionale, ovvero il 50,5% del campione.