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Sentenza Open Arms: la vicenda

Redazione
 

I fatti per i quali Matteo Salvini è stato giudicato risalgono all'estate del 2019, quando il primo agosto la nave Open Arms soccorre in mare, in acque internazionali, 124 migranti, chiedendo, come da prassi, l'indicazione di un porto sicuro dove farli sbarcare. Sia le autorità maltesi che quelle italiane negano l'autorizzazione allo sbarco. Il 9 agosto gli avvocati della ong spagnola fanno ricorso al Tribunale dei Minori chiedendo che quelli a bordo della nave vengano fatti sbarcare. All'Open Arms viene replicato di riprendere il mare e andare in Spagna, dove l'ong ha la sua sede.

Sentenza Open Arms: la vicenda

Il comandante, facendo appello alle norme del diritto internazionale, chiede nuovamente un porto sicuro, restando al largo di Lampedusa. Intanto vengono soccorse altre 39 persone mente il TAR del Lazio sospende il divieto di ingresso ordinato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La ONG catalana presenta un esposto alla procura di Agrigento. Scesi i più vulnerabili, sulla nave restano ancora 88 migranti: dopo 18 giorni in mare la situazione è diventata insostenibile con problemi igienico-sanitari e la tensione alle stelle: tanto che una decina di giovani migranti si gettano a mare sperando di raggiungere Lampedusa a nuoto.

Il 20 agosto, l'allora procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, sale a bordo e ordina lo sbarco immediato. Subito dopo, la procura di Agrigento iscrive il ministro dell’Interno nel registro degli indagati. Le carte in seguito sono trasmesse per competenza al tribunale dei ministri di Palermo che formula per Matteo Salvini l’imputazione.
Nella requisitoria i pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi accusano Salvini di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio: ''Nell’agosto 2019 – hanno detto nella requisitoria – da ministro dell’Interno aveva l’obbligo di rilasciare senza indugio alla nave dell’Ong Open Arms il place of safety, il porto sicuro, per 147 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Invece, lasciandoli a bordo agì intenzionalmente e consapevolmente in spregio delle regole''.

L’avvocato di Salvini, la senatrice leghista Giulia Bongiorno, ha replicato chiamando in causa la Ong spagnola: ''Open Arms bighellonava in mezzo al mare, mentre i migranti potevano scendere liberamente'' e ribadendo che Salvini ''difendeva i confini''. Altri tre sbarchi, nell'estate del 2019, furono bloccati per decisione del Ministero dell'Interno. Così recita il capo d’imputazione del processo: ''Salvini provocava l’illegittima privazione della libertà personale dei predetti migranti, costringendoli a rimanere a bordo della nave per un tempo giuridicamente apprezzabile, precisamente, dalla notte tra il 14 ed il 15 agosto 2019 sino al 18 agosto 2019, quanto ai soggetti minorenni, e per tutti gli altri sino al 20 agosto 2019, data in cui, per effetto del sequestro preventivo della nave, disposto dalla procura di Agrigento, venivano evacuate tutte le persone a bordo''.

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