Economia

ONU, il nuovo direttore annuncia “spietatezza” nelle priorità per spendere i fondi

Redazione
 
Il nuovo direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari, Tom Fletcher, ha annunciato un approccio deciso nella gestione delle risorse umanitarie, sottolineando la necessità di scelte rigorose per affrontare le crisi globali. "Saremo spietati nel dare priorità a come spendere i fondi", ha dichiarato, riconoscendo le crescenti difficoltà nella raccolta di finanziamenti per i civili colpiti da conflitti in zone come Gaza, Sudan, Siria e Ucraina. "Scelgo questo termine con attenzione, perché è una questione di giudizio, quella spietatezza, nel dare priorità a dove vanno i finanziamenti e dove possiamo avere il maggiore impatto. È un riconoscimento del fatto che abbiamo lottato negli anni precedenti per raccogliere i soldi di cui abbiamo bisogno", ha detto.

Fletcher, diplomatico britannico con una lunga esperienza, ha assunto il ruolo lo scorso mese e ha indicato che nel 2025 l’agenzia chiederà meno fondi rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è dimostrare una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse, anche in un contesto di crisi più frequenti, intense e prolungate.
Mercoledì l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha lanciato il suo appello globale, richiedendo 47 miliardi di dollari per aiutare 190 milioni di persone in 32 paesi, una cifra ridimensionata rispetto ai 50 miliardi richiesti per il 2024. Tuttavia, la portata delle necessità globali resta significativa: l’OCHA stima che 305 milioni di persone necessitino di assistenza umanitaria.
"Il mondo è in fiamme, ecco come possiamo spegnerlo", ha detto Fletcher, evidenziando l’urgenza di intervenire in un panorama umanitario sempre più complesso.

Le donazioni per le emergenze umanitarie hanno subito un calo costante negli ultimi anni, con il 2023 che ha segnato una copertura del 43% dell’appello globale da 50 miliardi di dollari. Questa carenza ha avuto conseguenze dirette, tra cui una drastica riduzione dell’80% degli aiuti alimentari destinati alla Siria, aggravata da una recente intensificazione dei conflitti.
Anche l’accesso agli aiuti è diventato più difficile in aree come il Sudan, teatro di una guerra civile devastante, e Gaza, colpita dai recenti scontri seguiti all’attacco del 7 ottobre 2023. Le difficoltà logistiche e le condizioni di sicurezza precarie complicano ulteriormente la distribuzione degli aiuti.

In risposta alle domande su quanto spenderà in aiuti umanitari il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il più grande donatore singolo delle Nazioni Unite, Fletcher ha affermato che prevede di trascorrere "molto tempo" a Washington nei prossimi mesi per parlare con la nuova amministrazione.
"L'America è molto presente nei nostri pensieri in questo momento", ha ammesso Fletcher, riconoscendo che alcuni governi "metteranno più in discussione ciò che fanno le Nazioni Unite e sosterranno meno ideologicamente questo sforzo umanitario".

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