Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha scelto una occasione significativa, la commemorazione dei soldati israeliani caduti nella campagna nella Striscia, per ripetere che il Paese "raggiungerà tutti gli obiettivi di questa guerra", avvertendo che "la lotta non è finita".
Medio Oriente, Netanyahu commemora i soldati caduti e ammonisce: "La lotta non è finita"
"Chiunque alzi la mano contro di noi sa già che pagherà un prezzo molto alto per la sua aggressione. Siamo determinati a completare la vittoria, una vittoria che modellerà il corso delle nostre vite per molti anni", ha detto Netanyahu. "Ci attendono ancora grandi sfide, da parte dei nemici che cercano di riarmarsi. Grandi sfide e, accanto ad esse, drammatiche opportunità per allargare il cerchio della pace", ha aggiunto.
Intanto emergono punti critici nel piano di cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti, come la precisa richiesta formulata dal presidente Trump del disarmo di Hamas (nelle stesse ore in cui giungono da Gaza notizie di sanguinose rese dei contri tra miliziani di opposte fazioni), gli interrogativi su come funzionerà una forza internazionale di stabilizzazione proposta e se Israele si ritirerà da Gaza.
In Israele intanto cresce la rabbia per la mancata restituzione dei resti degli ostaggi in mano ad Hamas e deceduti in prigionia. Anche oggi Netanyahu si è impegnato ancora una volta a "riportare indietro tutti gli ostaggi", anche se gli effetti di due anni di bombardamenti israeliani, che hanno raso al suolo vaste aree di Gaza, stanno complicando gli sforzi per recuperare alcuni dei corpi degli ostaggi deceduti e quelli delle decine di migliaia di palestinesi, ancora sotto le macerie.
Intanto, il direttore dell'ospedale Al-Shifa di Gaza City, il dottor Mohammed Abu Salmiya, ha detto che "non c'è stato alcun cambiamento nella situazione" per i nosocomi della Striscia di Gaza, che stanno ancora affrontando una carenza di molti medicinali e forniture mediche.
"C'è una grave carenza di farmaci per le malattie croniche e non è disponibile alcuna chemioterapia per i malati di cancro. Non ci sono nemmeno farmaci per i pazienti in dialisi", ha detto, aggiungendo che ''la malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni continua e non sono state consegnate forniture nutrizionali terapeutiche. C'è una grave carenza di apparecchiature di laboratorio e di imaging, nonché una mancanza di farmaci e forniture chirurgiche, in particolare per chirurgia ortopedica, vascolare, neurochirurgia e cardiochirurgia, oltre all'assenza di forniture per il cateterismo cardiaco".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha, intanto, dichiarato di aver "aumentato le consegne di forniture mediche alle strutture sanitarie" da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco. L'OMS ha dichiarato di aver inviato più di 220 pallet di medicinali essenziali e forniture mediche per aiutare i partner di consegna che supportano gli ospedali di Gaza.
Il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha detto che alcune di queste scorte – tre camion di forniture chirurgiche e mediche essenziali – saranno trasferite all'ospedale Al-Shifa. "Chiediamo che l'accesso e il sostegno dei donatori continuino, in modo da poter garantire la riabilitazione del sistema sanitario di Gaza", ha detto Tedros in un post sui social media.
Ma il dottor Abu Salmiya ha detto che "sfortunatamente, si tratta solo di materiali di consumo medici di base" come siringhe, guanti e cateteri, e le forniture non coprono "la grave carenza di molti farmaci essenziali, in particolare quelli per il cancro e le malattie croniche", né l'urgente necessità di attrezzature di laboratorio.