24 ore dopo che il capogruppo di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, scatenasse un putiferio che ha rischiato di innescare un conflitto tra il Quirinale e Palazzo Chigi, Giorgia Meloni è salita al Colle per incontrare il presidente della Repubblica, per un colloquio che doveva chiarire che non c'è nessuno scontro nel vertice istituzionale del Paese.
Meloni da Mattarella: nessuno scontro, ma è caccia allo scalpo di Garofani
Venti minuti di colloquio, richiesto, secondo la narrazione ufficiale, dal presidente del consiglio che, evidentemente, ha capito che la situazione innescata dalle dichiarazioni del capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami (che ha chiesto di smentire la notizia de La Verità, in merito a ''manovre'' del Colle per indebolire il governo, secondo un progetto attribuito al consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani e manifestato in pubblico) rischiava di rendere tesissimi i rapporti con il Quirinale, mettendo in dubbio il ruolo di garante della presidenza della repubblica, trattandola alla stregua di un covo di mestatori della situazione politica.
Ovviamente, all'incontro non ha fatto seguito alcun comunicato ufficiale, ma secondo le indiscrezioni che fonti ovviamente interessate hanno fatto trapelare, Giorgia Meloni ha ribadito la sua stima nei confronti di Sergio Mattarella, mettendo in chiaro che l'iniziativa di Bignami, contrariamente a quel che si è pensato (tutti lo hanno fatto), era invece a tutela della presidenza della Repubblica, nel momento in cui si chiedeva - evidentemente rivolgendosi a Garofani - di smentire l'esistenza di qualsivoglia progetto per mettersi per traverso sulla strada di nuova vittoria del centro-destra alle prossime elezioni generali.
Ma, dalle stesse fonti, è venuto fuori che Fratelli d'Italia si aspettava che a chiarire fosse Garofani e non altri, accreditando, questo vocio, un giudizio negativo nei confronti del comportamento del consigliere del Quirinale.
Quindi, ritenendo comunque inopportune le parole di Garofani, Giorgia Meloni ne avrebbe chiesto una presa d'atto della situazione in cui il suo comportamento ha trascinato l'Istituzione. Insomma, se non è stata una richiesta di un passo indietro di Garofani, ci siamo molto vicini.
Quindi tutto è stato portato nel vasto campo interpretativo del concetto di ''opportunità''.
È stato opportuno che Francesco Saverio Garofani, per come dice La Verità, abbia espresso i suoi giudizi fortemente sul governo e sul suo futuro?
È stato opportuno che lui, il consigliere, non commentasse in alcun modo l'articolo che lo ha direttamente tirato in ballo, dando adito ad ulteriori polemiche su questo?
Non sarebbe opportuno, a questo punto, un suo passo indietro, per evitare di coinvolgere l'istituzione che, sempre che le frasi che gli sono state attribuite siano totalmente veritiere, non può essere nemmeno sfiorata dal sospetto che, come pure accaduto in passato, tracimi dal suo ruolo per entrare tra i protagonisti della politica?
Il presidente Mattarella, ''incassata'' la conferma del rispetto che gli portano il presidente del Consiglio e il governo, non ha commentato e difficilmente lo farà. Ma a questo punto la palla passa a Garofani.