Paschal Donohoe, figura centrale della politica economica irlandese nell’ultimo decennio, ha annunciato che lascerà il ministero delle Finanze per approdare alla Banca Mondiale. Secondo quanto riportato dai principali media irlandesi, tra cui l’Irish Times, Donohoe ha informato il Consiglio dei ministri della decisione dopo aver ricevuto l’offerta di un incarico di peso assoluto, quello di amministratore delegato e chief knowledge officer dell’istituzione di Washington, considerato di fatto il secondo ruolo più importante dell’intera organizzazione.
Donohoe lascia l’Eurogruppo per un ruolo di vertice alla Banca Mondiale
Il ministro ha già comunicato al premier Micheál Martin l’intenzione di accettare il nuovo incarico, una scelta che implica anche l’uscita dalla presidenza dell’Eurogruppo, l’organismo che riunisce i 19 ministri delle Finanze dell’Eurozona e che Donohoe guida dal 2020.
Le sue dimissioni, definite improvvise ma ponderate, sono state confermate dal suo portavoce e annunciate ai colleghi subito dopo la consueta riunione settimanale del governo. Per l’Irlanda si chiude così una fase politica segnata dall’impronta di Donohoe, che negli anni ha accompagnato il Paese fuori dalle fragilità della crisi rendendo i conti pubblici tra i più solidi del continente. Da quasi dieci anni al vertice dei dicasteri economici, è entrato per la prima volta al ministero delle Finanze nel 2017, imprimendo un metodo prudente ma capace di sostenere la crescita.
Il viceministro per le Imprese, Alan Dillon, parlando all’emittente nazionale RTE, ha definito questo passaggio «un sviluppo davvero significativo», sottolineando che ora «la questione è nelle mani dei leader del partito». Lo stesso Dillon ha ricordato come il vice primo ministro Simon Harris abbia sempre insistito sull’importanza della stabilità dell’esecutivo, osservando che «so che affronterà questa transizione con la stessa attenzione».
Anche lo stesso Donohoe, commentando la scelta di lasciare l’Eurogruppo, ha spiegato che «è stato un onore. Abbiamo rafforzato l’euro», sintetizzando così gli anni trascorsi alla guida di un organo spesso complesso da condurre ma cruciale per gli equilibri delle politiche fiscali europee. La gestione ad interim passerà al ministro delle Finanze di Cipro fino alle prossime elezioni interne.