Tutto il mondo di Giorgia Meloni (quello pubblico, ovviamente) in una lunga intervista, al direttore dell'Adnkronos, Davide Desario, in cui il presidente del consiglio si è tirata fuori parecchi sassolini dalle scarpe, spiegando il suo rapporto con l'America di Trump, con l'opposizione e gli alleati, e quelle che sono le sue linee in economia, che, ha detto, hanno ''aumentato il lavoro e ridotto il precariato'', affermazioni già fatte e sulle quali le opposizioni hanno avuto a che ridire.
Il senso di Giorgia per la politica
Lealtà e non subalternità sono i cardini del rapporto con gli Stati Uniti e con il suo presidente. Qui Meloni ha voluto bacchettare chi è rimasto sorpreso per le scelte di Donald Trump, avendo lei valutato il programma politico del tycoon, quel ''America first'' che non è solo uno slogan estemporaneo, ma il frutto di un lungo lavoro di elaborazione.
"Soltanto gli ingenui si sorprendono quando in politica estera una nazione difende i propri interessi. Per di più, una tendenza più 'self Made', era già avviata con le precedenti amministrazioni, anche democratiche", ha evidenziato il presidente del consiglio.
Giorgia Meloni ha quindi ricordato, ancora una volta, la sua giovinezza, ragazza di destra in un quartiere (quello romano della Garbatella) tradizionalmente di sinistra, non lesinando una stilettata all'opposizione non avendo detto nulla nel vedere che ''pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia'', anche con ''attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell'indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne''.
''Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto”, ha detto ancora Meloni a Devide Desario, aggiungendo che “vale per l'economia, per l'immigrazione, per la sicurezza, per il sostegno alla famiglia, per le riforme istituzionali, per la politica estera. E vale per il lavoro".
Uno dei punti caldi degli ultimi giorni è stato quello del lavoro, la la segretaria dem Elly Schlein che ha riproposto il salario minimo. ''Il presidente della Repubblica ha giustamente ricordato che l'Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, anche se dal 2024 si assiste ad una ripresa. Abbiamo molto terreno da recuperare, ma sono particolarmente fiera del fatto che questo governo sia riuscito ad imprimere un cambio di rotta'', ha detto, ricordando che fin dall'inizio del suo lavoro, questo governo ha ''lavorato per sostenere i redditi più bassi, segnatamente quelli da lavoro. Lo abbiamo fatto con la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, con i bonus bollette, con gli sgravi fiscali alle aziende che assumono donne, giovani, ex percettori di reddito e disoccupati di lungo corso".
I dati sull'occupazione "ci dicono che dall'inizio del nostro governo abbiamo avuto un milione di nuovi posti di lavoro, in gran parte a tempo indeterminato e con un record per l'occupazione femminile. Abbiamo rinnovato molti contratti pubblici, non ultimi quelli della scuola e del comparto sicurezza e difesa e stiamo esercitando la nostra moral suasion per i contratti privati ancora bloccati. Stiamo anche procedendo con una legge storica che introdurrà la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa".
Sul dichiararsi o meno antifascista, Giorgia Meloni, dopo essersi detta contraria all' ''utilizzo strumentale della categoria dell'antifascismo'', ha detto che "il vero discrimine è tra chi difende libertà e democrazia a tutte le latitudini e chi invece lo fa solo a corrente alternata. Da molto tempo a destra non c'è nessun imbarazzo a condannare ogni forma di dittatura e di violenza politica, cosa che purtroppo la sinistra non riesce ancora a fare, invocando una serie di distinguo molto preoccupanti".
Giorgia Meloni ha anche parlato dell'Europa, spiegando che con Ursula von der Leyen ''abbiamo ormai una collaborazione consolidata e un rapporto di stima ispirato alla risoluzione dei problemi e anche alla massima franchezza. Sono molto soddisfatta del fatto che, già nello scorso mandato e ovviamente anche in questo, la Commissione abbia accolto molte proposte dell'Italia, dalla rimodulazione del Pnrr alle politiche migratorie, su cui ormai parliamo una lingua molto simile e molto diversa dal passato".