Economia
Le modifiche alla manovra economica: il governo a lavoro per definire le nuove misure entro Natale
Redazione
Proseguono serrati i lavori sulla manovra economica 2025, con l’obiettivo dichiarato dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di chiudere il pacchetto di interventi entro il periodo natalizio. La riunione di ieri, durata due ore, ha portato a una revisione di alcune misure chiave, frutto di compromessi tra gli alleati di governo e le esigenze di bilancio stringenti. Tra gli elementi più significativi emersi dall’incontro, non ci sarà per ora un ulteriore taglio dell’Irpef per i redditi medi, mentre si registrano novità su flat tax, incentivi alle imprese e settori strategici. La Lega, promotrice di un innalzamento del tetto di reddito per la flat tax, ha ottenuto un aumento limitato: il limite passa da 30.000 a 35.000 euro, ben al di sotto dei 50.000 richiesti inizialmente.
La misura, volta a favorire i lavoratori autonomi, rappresenta una concessione al partito di Matteo Salvini, anche se ridimensionata rispetto alle attese. Sul fronte dell’Ires premiale, Forza Italia e rappresentanti del mondo imprenditoriale hanno visto accogliere la proposta di una riduzione dell’aliquota al 24% per le imprese che reinvestono gli utili e assumono. Tale misura avrà un costo stimato di 400 milioni di euro, finanziato in parte con il contributo di banche e assicurazioni attraverso un’anticipazione fiscale. FdI, dal canto suo, ha ottenuto l’introduzione di una flat tax agevolata al 5% sugli straordinari degli infermieri, oltre a una riduzione dei contributi per nuovi artigiani e commercianti. Restano però escluse riduzioni per l’aliquota Irpef al 33% per i redditi più alti, una misura giudicata troppo onerosa al momento.
La manovra contiene altre novità degne di nota. Per le Forze dell’ordine e gli enti locali, viene introdotta un’esenzione dalla stretta sul turn over, mentre gli specializzandi non medici potranno beneficiare di un riconoscimento economico. Inoltre, sono allo studio proposte per la dote familiare da 500 euro per attività extrascolastiche e voucher per le scuole paritarie. Il comparto sanitario riceverà un incremento del fondo nazionale per il 2025, con oltre 1,3 miliardi di euro aggiuntivi. I fondi saranno destinati anche a migliorare le condizioni economiche di medici e infermieri, in particolare quelli dei pronto soccorso. Sul fronte previdenziale, le pensioni minime vedranno un incremento progressivo molto limitato: 2,2% nel 2025 e 1,3% nel 2026. L’aumento previsto per il prossimo anno sarà di soli 3 euro mensili, portando l’assegno minimo da 614,77 euro a 617,90 euro.
Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio (in foto), ha accolto positivamente le misure strutturali della manovra 2025 in materia di Irpef e riduzione del cuneo fiscale, ma ha sottolineato la necessità di ulteriori interventi. “Occorre perseguire – con il supporto del concordato preventivo biennale – la riduzione dal 35% al 33% della seconda aliquota Irpef e l’innalzamento dello scaglione di reddito corrispondente da 50.000 a 60.000 euro”, ha dichiarato, evidenziando l'impatto del fiscal drag sui redditi medi e il rallentamento economico. Sul fronte dei redditi d’impresa, Taranto ha ribadito l'urgenza di attuare i principi della delega fiscale per favorire il reinvestimento degli utili e l'innovazione, aggiungendo che “sono necessari maggiori stanziamenti per il credito d’imposta della Zes Unica Sud, specializzando le misure per le PMI e riservando strumenti come i contratti di sviluppo agli investimenti di grandi dimensioni”. Per il turismo, ha sottolineato l'importanza di “rafforzare gli stanziamenti per sostenere investimenti volti alla destagionalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità”, apprezzando le conferme delle agevolazioni fiscali per lavoro notturno e straordinari festivi, auspicando misure strutturali anche per detassazioni e super-deduzioni sul lavoro. Riguardo alle infrastrutture, ha elogiato il rifinanziamento delle misure per l’intermodalità e la decisione di non rialzare l’accisa sul gasolio, pur segnalando che “la riduzione della dotazione finanziaria del Ministero delle Infrastrutture per oltre 800 milioni di euro preoccupa”. Taranto ha infine criticato il ridimensionamento del fondo automotive, ritenendo indispensabile “un adeguato supporto a una filiera già gravata dalla transizione energetica”.
“Questa è una manovra seria e responsabile, perché da una parte cerca di sostenere i redditi medio-bassi, l’occupazione, le famiglie e dall’altra parte cerca di tenere sotto controllo i conti pubblici. Bene il taglio strutturale al cuneo fiscale e gli incentivi alla natalità e alle famiglie numerose e bene gli incentivi per le imprese”, ha dichiarato il presidente Confcommercio, Carlo Sangalli auspicando ulteriori risorse per “diminuire ancora l’aliquota Irpef, soprattutto per il ceto medio”. La nota dell’associazione elogia il percorso di riduzione del cuneo fiscale e delle detassazioni, ma ribadisce che per l’Irpef “occorre massimo impegno per pervenire, anche con il concordato preventivo biennale, alla riduzione al 33% della seconda aliquota”. Importante anche il “quoziente familiare” e il supporto alla sanità, oltre all’allineamento delle risorse al PIL nominale e incentivi alla permanenza lavorativa. Per sostenere la crescita, fondamentali sono “la messa a terra degli interventi del PNRR e una spending review mirata”.
Sveva Belviso, presidente di Fifo Sanità Confcommercio, critica il meccanismo del payback, che “sta avendo un impatto devastante sulle aziende” e mette a rischio migliaia di posti di lavoro chiedendo la cancellazione totale del payback e un intervento per riformare i rapporti tra industria e sistema sanitario. Walter Farris, presidente Adf (l’Associazione distributori farmaceutici aderente a Confcommercio), ha apprezzato le misure di sostegno ai distributori farmaceutici, come l’incremento della remunerazione sul prezzo dei farmaci e un contributo aggiuntivo per il 2026-2027. “Queste misure consentiranno ai grossisti di recuperare parzialmente la marginalità necessaria”.
Paolo Ambrosini, Ali, ha denunciato il calo dei consumi culturali, affermando che “la fruizione culturale e la lettura di libri non può essere riservata a pochi” sollecitando strategie pubbliche e momenti di confronto per incentivare la lettura, considerando il suo valore nel contesto culturale e turistico italiano. Pasquale Russo, Conftrasporto, ha apprezzato il finanziamento del “marebonus” e del “ferrobonus”, ma ha criticato le risorse limitate stanziate per l’intermodalità. Positivo l’abbandono dell’ipotesi di rialzo dell’accisa sul diesel, ma si attendono interventi più ampi. An.bti, con Riccardo Verona, ha chiesto misure per il turismo su autobus, denunciando l’esclusione dalla riduzione delle accise: “Siamo stanchi di essere trattati come una categoria di serie B”.
Infine, Massimo Artusi, Federauto ha definito la manovra penalizzante per il settore automotive, con tagli al Fondo Automotive e ai bonus per l’acquisto di veicoli nuovi: “Serve una revisione fiscale sugli autoveicoli per rilanciare il comparto”, ha sottolineato.