Economia
LU-VE, ordini record, margine operativo ai massimi e bilancio più solido
Redazione

LU-VE chiude i primi nove mesi del 2025 con una performance che supera anche le aspettative più ottimistiche. Il gruppo con sede a Uboldo, leader globale negli scambiatori di calore e nei sistemi di raffreddamento ad alta efficienza, archivia il terzo trimestre con risultati storici: backlog ai massimi, margine EBITDA al top e una posizione finanziaria in netto miglioramento.
LU-VE, ordini record, margine operativo ai massimi e bilancio più solido
Nel terzo trimestre, le vendite di prodotti toccano 144,7 milioni di euro, in crescita del 3,4% rispetto al 2024, segnando una ripresa solida per entrambe le business unit. Il dato più impressionante riguarda però il portafoglio ordini, che al 30 settembre raggiunge 238,6 milioni di euro, un incremento del 38,7% su base annua e del 37% rispetto a fine 2024, il livello più alto nella storia del gruppo. Un risultato che offre a LU-VE un’elevata visibilità sui mesi a venire e rafforza le prospettive di crescita.
Il margine EBITDA del trimestre vola al 15,5%, miglior risultato mai registrato. Nei primi nove mesi l’EBITDA adjusted sale a 65,6 milioni di euro, mentre l’utile netto adjusted tocca 34,8 milioni, pari al 7,9% delle vendite, confermando una redditività in progressivo consolidamento. Il presidente e CEO Matteo Liberali (in foto) sottolinea come i numeri del periodo riflettano “una crescita in un contesto sfidante” e come gli investimenti effettuati in USA e Cina stiano iniziando a produrre effetti concreti.
Anche sul versante patrimoniale LU-VE dà prova di solidità. La posizione finanziaria netta, pur negativa per 103,7 milioni di euro, migliora di 22,1 milioni rispetto a settembre 2024 grazie a un cash flow operativo robusto pari a 47,8 milioni nel periodo. Il gruppo ha sostenuto 24,2 milioni di capex e distribuito dividendi per 9,8 milioni, mantenendo comunque una progressiva riduzione dell’indebitamento grazie alla gestione disciplinata del capitale circolante.
Dal punto di vista geografico, la quota di vendite nell’Unione Europea scende al 73,4%, nonostante i buoni risultati in Italia, Repubblica Ceca e Polonia, e il deciso recupero del mercato tedesco. Diminuisce invece il mercato francese, mentre continua a crescere quello del Middle East e si conferma molto promettente la ripresa negli Stati Uniti, dove LU-VE sta acquisendo nuovi progetti in tutti i segmenti applicativi. La concentrazione del fatturato rimane stabile, i primi dieci clienti pesano per il 28,9%, con il principale al 4,1%.
Sui segmenti applicativi, cresce la domanda legata alla refrigerazione, alle applicazioni speciali e ai sistemi per data center, mentre resta complesso il contesto delle applicazioni mobili, penalizzate anche dal ritardo nel lancio di una nuova gamma da parte di un importante cliente. La business unit Cooling Systems segna un +5% nel trimestre, confermando la ripresa della seconda metà dell’anno.
Per i mesi a venire, il management mantiene un approccio prudente ma fiducioso. La crescita degli ordini, il portafoglio record, gli investimenti strategici e la possibile attenuazione dell’instabilità globale dovrebbero infatti favorire n ulteriore miglioramento dei volumi. Restano tuttavia variabili da monitorare dazi e volatilità nelle decisioni dei clienti, in particolare nei grandi progetti dei data center e della generazione energetica.
LU-VE guarda dunque al futuro con un mix di pragmatismo ed entusiasmo, forte di fondamentali in miglioramento e di driver strutturali, raffreddamento industriale, data center, efficienza energetica, refrigerazione commerciale, che restano solidi e in espansione.