Economia
Enel corre sui mercati globali, presentando utili in crescita, investimenti forti e dividendo più ricco nel 2025
di Redazione

Enel, guidata dall'AD Flavio Cattaneo, chiude i primi nove mesi del 2025 con risultati solidi, trainati soprattutto dalle attività internazionali e da una strategia sempre più focalizzata sui Paesi core. Il resoconto consolidato diffuso dalla società evidenzia ricavi in crescita del 3,6% a 59,7 miliardi di euro, grazie in particolare alle maggiori vendite sul mercato wholesale in un contesto di prezzi dell’energia in rialzo.
L’EBITDA ordinario si conferma robusto a 17,26 miliardi (+0,9% al netto delle variazioni di perimetro), grazie al contributo positivo di Spagna e Colombia che ha compensato il rallentamento registrato in Italia, penalizzata da minori margini retail e da una più scarsa disponibilità di risorsa idrica. Nel complesso dell’America Latina la performance operativa ha attutito gli effetti sfavorevoli dei cambi.
Il risultato netto ordinario del Gruppo sale a 5,703 miliardi (+4,5% a perimetro omogeneo), sostenuto anche dal calo degli oneri finanziari legato al minor debito lordo e ai tassi medi più favorevoli. L’indebitamento finanziario netto si attesta a 57,5 miliardi, in aumento del 3,2% per effetto di investimenti, buyback, dividendi e operazioni straordinarie, solo in parte compensati dai forti flussi di cassa della gestione operativa e da emissioni obbligazionarie ibride.
Sul fronte industriale, il gruppo rafforza la capacità installata, che sale a 86,3 GW grazie a nuovi impianti rinnovabili, batterie e a un importante deal in Spagna che ha portato all’acquisizione di 34 centrali idroelettriche. La produzione da rinnovabili si conferma ampiamente prevalente su quella termoelettrica, contribuendo all’83,3% della generazione totale consolidata, un passo importante verso l’obiettivo zero emissioni entro il 2040.
Deciso anche l’avanzamento sugli investimenti, 6,8 miliardi nei nove mesi, con una netta prevalenza delle reti (69% del totale), coerentemente con la strategia di rafforzare infrastrutture regolamentate, digitalizzazione e resilienza in Italia, Spagna e America Latina. Nei rinnovabili gli investimenti si focalizzano sempre più su asset brownfield e operazioni selettive ad alta redditività.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato un acconto dividendo di 0,23 euro per azione, in pagamento dal 21 gennaio 2026, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente. La politica dei dividendi per il triennio prevede un DPS minimo annuo di 0,46 euro, con potenziale incremento fino a un payout del 70% sull’utile ordinario.
La guidance per l’intero 2025 è confermata, con EBITDA ordinario tra 22,9 e 23,1 miliardi e utile netto ordinario oltre la parte alta del range prevista (6,7-6,9 miliardi). A febbraio 2026 sarà presentato il nuovo piano industriale, ma la traiettoria è già segnata: crescita redditizia, selettività degli investimenti, rafforzamento delle reti e accelerazione sulle rinnovabili programmabili.
Enel, insomma, procede con determinazione lungo la linea tracciata nel Piano Strategico 2025-2027, puntando su valore per gli azionisti, sostenibilità operativa e finanziaria, visione internazionale e una struttura più leggera e orientata a mercati regolati e fonti a zero emissioni.