Economia
Lavoro, a settembre cresce l’occupazione ma sale anche la disoccupazione, tasso al 6,1%
Redazione

A settembre 2025 il mercato del lavoro italiano mostra segnali contrastanti. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, gli occupati aumentano dello 0,3% rispetto ad agosto, pari a 67mila unità in più, ma cresce anche il numero dei disoccupati (+2,0%, pari a 31mila persone), mentre cala il numero degli inattivi (-0,8%, ovvero 99mila in meno).
Lavoro, a settembre cresce l’occupazione ma sale anche la disoccupazione, tasso al 6,1%
Il totale degli occupati sale così a 24 milioni e 221mila persone, con un tasso di occupazione del 62,7% (+0,2 punti). L’aumento riguarda soprattutto le donne, i dipendenti a tempo indeterminato e tutte le fasce d’età, tranne i 35-49enni che segnano un calo. Stabili invece gli uomini e i lavoratori autonomi.
Cresce, anche se di poco, il tasso di disoccupazione generale, che raggiunge il 6,1% (+0,1 punti percentuali), mentre quello giovanile sale al 20,6% (+0,9 punti). Il tasso di inattività scende al 33,1%, confermando una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, in particolare tra le donne, il cui tasso di occupazione aumenta di 0,4 punti a fronte di una diminuzione della disoccupazione (-0,1) e dell’inattività (-0,3).
Nel confronto con settembre 2024, l’occupazione cresce complessivamente di 176mila unità (+0,7%), grazie soprattutto ai dipendenti permanenti (+417mila) e agli autonomi (+76mila), a fronte di un forte calo dei contratti a termine (-317mila). Il tasso di occupazione aumenta di 0,3 punti su base annua, mentre il numero di persone in cerca di lavoro cresce dell’1% (+16mila) e gli inattivi diminuiscono dell’1,3% (-167mila).
Sul piano generazionale, il quadro resta disomogeneo, i giovani tra i 15 e i 24 anni registrano un aumento dell’occupazione mensile (+1,8%) ma un forte calo rispetto all’anno precedente (-9,8%), mentre gli over 50 continuano a trainare il mercato con un incremento del 5,1% su base annua.
Il trend conferma la tendenza di medio periodo, più occupazione stabile e femminile, meno contratti a termine, più partecipazione attiva. L’aumento simultaneo di occupati e disoccupati segnala che una parte crescente della popolazione, soprattutto giovane, sta tornando a cercare lavoro, trovandosi però di fronte a un mercato ancora frammentato.