Economia

La Bce ferma i tassi al 2%, Lagarde: “L’economia cresce ma le prospettive restano incerte”

Redazione
 
La Bce ferma i tassi al 2%, Lagarde: “L’economia cresce ma le prospettive restano incerte”

La Banca centrale europea conferma la pausa di riflessione nella sua politica monetaria. Nella riunione del Consiglio direttivo svoltasi a Firenze, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha deciso di mantenere invariati i tre principali tassi d’interesse: il tasso sui depositi resta al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, e il tasso sui prestiti marginali al 2,40%. Una decisione pienamente in linea con le attese dei mercati, che scontavano già un orientamento più prudente dopo otto tagli consecutivi nei dodici mesi precedenti.

La Bce ferma i tassi al 2%, Lagarde: “L’economia cresce ma le prospettive restano incerte”

La Bce ha sottolineato che l’inflazione dell’area euro “rimane prossima all’obiettivo del 2% nel medio termine” e che le prospettive sui prezzi sono “sostanzialmente invariate”. Il Consiglio direttivo, si legge nella nota ufficiale, “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2%” e continuerà a seguire “un approccio guidato dai dati”, valutando riunione per riunione i nuovi sviluppi macroeconomici e finanziari.

Durante la conferenza stampa, la presidente Christine Lagarde ha ribadito che “l’economia europea continua a crescere nonostante il difficile contesto globale”, ma ha anche avvertito che “le prospettive restano incerte”. Tra i fattori di stabilità, la Bce ha citato la solidità del mercato del lavoro, la buona tenuta dei bilanci privati e gli effetti positivi dei precedenti tagli ai tassi. Tuttavia, pesano ancora “le tensioni geopolitiche e le controversie commerciali internazionali”, che mantengono alta la volatilità dei mercati e frenano la fiducia delle imprese.

Lagarde ha riconosciuto alcuni segnali di miglioramento del quadro globale: “L’accordo commerciale fra Europa e Stati Uniti, il cessate il fuoco a Gaza e l’intesa fra Stati Uniti e Cina hanno mitigato alcuni rischi al ribasso”, ha dichiarato, lasciando intendere che la politica monetaria della Bce resterà ancorata a una strategia di prudenza e gradualità.

Sul fronte bancario, il governatore di Bankitalia Fabio Panetta ha escluso rischi di instabilità finanziaria legati al contributo straordinario per gli istituti di credito previsto nella manovra, sottolineando che “le banche italiane sono ben capitalizzate e redditizie”. Panetta ha aggiunto che eventuali valutazioni più specifiche verranno fatte solo dopo la pubblicazione definitiva del testo.

Con l’inflazione in discesa e la crescita ancora fragile, la Bce sembra dunque voler consolidare una fase di equilibrio, mantenendo il costo del denaro ai livelli attuali e rinviando qualsiasi nuova mossa a quando il quadro internazionale offrirà segnali più chiari.

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