Italia e Stati Uniti sono separati da un mare di diversità e mai nessuno - almeno sino a poco tempo fa - pensava, dalle nostre parti, che l'America dovesse essere un esempio da seguire in modo totale.
Non ci pensavamo per il semplice motivo che, per cultura e storia, siamo due Paesi diversi e, per certi versi, antitetici.
Ma l'Italia può prendere lezioni di democrazia dall'America di Trump?
Anche perché noi abbiamo lasciato per strada il condizionamento afflittivo di convivere nello stesso spazio con la presenza ingombrante del Vaticano e della - un tempo - fitta rete di ''procacciatori'' di consenso, che passava per le parrocchie, che, ogni santa domenica, dicevano ai fedeli quel che era buono e quello che non lo era, compreso chi votare.
La laicizzazione della nostra società è andata di pari passo con quella di altri Paesi, di estrazione storico-culturale comune, nel senso che la gente ha preso coscienza delle cose e che, quindi, le scelte devono essere personali e non indotte.
Per questo oggi, guardando a quel che accade dall'altro alto del grande mare, resta difficile accettare che chi comanda dica di farlo perché ha accanto a sé Dio, quello stesso Dio che ha, magari soffiando, spostato la traiettoria di un proiettile che alla fine ha graffiato un orecchio e nulla di più.
Ma Donald Trump sa quali siano gli argomenti che possono fare presa su quella parte dell'America che crede nell'Età dell'oro che lui va promettendo e che, nella speranza che mandando via gli immigrati irregolari e tassando che più non si può le merci in arrivo da fuori, i loro portafogli si riempiranno e vivranno tutti felici e contenti.
Lo stesso Trump che parla di restituire alla democrazia gli Stati Uniti (che, dice, i democratici hanno gettato nell'angolo più buio della loro storia) si affianca a personaggi che, con la libera espressione del pensiero, poco hanno a che spartire.
Perché, verrebbe da dire, puoi anche essere miliardario per tue capacità, ma questo non di catapulta automaticamente nel mondo degli esempi universali. Perché, mentre tagli il numero degli addetti preposti ai controlli sulle vetture a guida autonoma, tu continui a essere il dominus di una casa automobilistica che da anni fa ricerche su questo campo.
Ma a Trump va bene così, e di questo bisognerebbe farsene una ragione o cercare di capire la sua voglia di stracciare la consuetudine e cercare un terzo mandato presidenziale, manco fosse Luca Zaia o Vincenzo De Luca...
Eppure in Italia c'è grida al miracolo per quel che fa Trump, dicendo che bisognerebbe prendere esempio da lui. Che sta mandando mettendo su una strada tutti quelli che, dentro la macchina dello Stato, non la pensano come lui, siano essi giudici, procuratori, impiegati, scienziati, ricercatori. E, come nelle storiacce da film di infima categoria, il peggio/bello deve ancora arrivare, perché Robert Kennedy jr, nominato segretario alla Salute, nonostante il suo passato di no vax complottista, tacendo della sua vita privata (fatti suoi), prima o poi si armerà di scure per tagliare quelli che ritiene i rami secchi, a cominciare da chi lavora per la salute di tutti, ma non seguendo le sue strambe teorie.
Eppure, eppure...
Eppure c'è si è talmente invaghito del presidente americano che, non prestando orecchie alla sua riscrittura della storia recente, lo propone come prossimo Nobel per la Pace, se riuscisse a mettere d'accordo - manu militari - Ucraina e Russia, dopo avere detto che è stata Kiev a scatenare la guerra.