L’economia italiana chiude il terzo trimestre del 2025 con un progresso moderato ma significativo, sostenuto dagli investimenti e da una dinamica positiva del commercio estero. Secondo i Conti economici trimestrali diffusi dall’Istat, il Pil, espresso in valori concatenati e corretto per gli effetti di calendario, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua. Si tratta di una revisione al rialzo rispetto alla stima preliminare del 30 ottobre, quando la crescita congiunturale risultava nulla e quella tendenziale si fermava allo 0,4%.
Pil in lieve accelerazione nel terzo trimestre 2025, investimenti e export trainano la crescita
Il trimestre luglio-settembre ha beneficiato di quattro giornate lavorative in più rispetto al secondo, mentre è risultato perfettamente allineato al 2024 sotto questo profilo. La crescita acquisita per il 2025 rimane stabile allo 0,5%, confermando un andamento complessivo contenuto ma in linea con le attese di una ripresa graduale.
Dal lato della domanda interna, tutti i principali aggregati registrano segnali positivi. i consumi finali nazionali salgono dello 0,1%, mentre gli investimenti fissi lordi accelerano dello 0,6%, confermandosi uno dei motori principali dell’espansione. Sul fronte degli scambi con l’estero, il trimestre mostra una dinamica vivace. Le importazioni crescono dell’1,2%, ma le esportazioni avanzano più del doppio (+2,6%), generando un contributo positivo della domanda estera netta pari a +0,5 punti percentuali. A compensarlo in parte è il contributo negativo della variazione delle scorte, pari a -0,6 punti percentuali.
La domanda nazionale al netto delle scorte contribuisce alla crescita del Pil, nel complesso,per 0,2 punti percentuali, grazie a consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (+0,1) e investimenti (+0,1), mentre la spesa delle Amministrazioni Pubbliche non fornisce impulso.
Dal punto di vista dell’offerta, l’andamento settoriale descrive una situazione sfumata: agricoltura (+0,8%) e servizi (+0,2%) segnano progressi significativi, mentre l’industria flette dello 0,3%, evidenziando difficoltà persistenti in una fase ancora caratterizzata da alti costi produttivi e dinamiche globali incerte.
Sul fronte del mercato del lavoro, il trimestre mostra un rafforzamento. Le ore lavorate crescono dello 0,7% e le unità di lavoro dello 0,6%, mentre i redditi pro-capite da lavoro dipendente aumentano dello 0,8%, un dato che conferma una dinamica retributiva coerente con il graduale rafforzamento dell’occupazione.
La revisione al rialzo delle stime conferma una crescita moderata trainata principalmente dagli investimenti e dall’export, mentre consumi e industria continuano a muoversi con cautela.