Economia

Intesa Sanpaolo: Stefano Barrese ha incontrato a Torino gli imprenditori piemontesi

Intesa Sanpaolo
 
Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha incontrato a Torino gli imprenditori piemontesi, in un appuntamento che testimonia il legame distintivo tra il primo Gruppo bancario italiano e il tessuto economico e produttivo regionale.
L’evento, svoltosi presso il Grattacielo della banca, ha visto anche gli interventi di Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna, Gregorio De Felice, Chief Economist, e Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, con la partecipazione di Marco Gay, Presidente dell’Unione Industriali Torino.

Durante l’incontro, i relatori hanno sottolineato le opportunità offerte da innovazione digitale, transizione energetica e sostenibilità per le imprese del territorio, riconosciuto tra i più dinamici e resilienti del panorama nazionale. In particolare, le filiere possono rappresentare un sistema virtuoso per promuovere l’innovazione anche tra le imprese di piccole e piccolissime dimensioni, tra cui emergono le start-up come realtà che favoriscono processi trasformativi anche per le aziende mature.

"Il Piemonte è dinamico, attento all’innovazione e si distingue per la significativa propensione all’export. L’obiettivo è accompagnare le imprese a cogliere le opportunità offerte dalle grandi trasformazioni in atto, dalla Transizione 5.0 a quella energetica e digitale fino alle ricadute del PNRR - ha dichiarato Stefano Barrese -. Nell’ambito del nostro programma Il tuo futuro è la nostra impresa, abbiamo messo a disposizione delle imprese piemontesi 10 miliardi di euro su 120, favorendo lo sviluppo di un ecosistema integrato tra filiere, start-up, centri nazionali di ricerca e università. Siamo da sempre la banca di riferimento per la crescita economica e sociale di questo territorio”.

Supporto al territorio

Intesa Sanpaolo ha confermato il proprio impegno con risultati significativi per il Piemonte. Nel 2024, il Gruppo ha erogato oltre 2,2 miliardi di euro a imprese e famiglie. I progetti ESG, dal lancio delle linee di finanziamento S-Loan e Circular Economy, hanno beneficiato di 660 milioni di euro, premiando le aziende impegnate in obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale. Nella regione sono stati attivati 86 programmi di filiera che coinvolgono oltre 4.400 aziende locali, con un giro d’affari di 10 miliardi di euro, rafforzando l’integrazione tra grandi capifiliera e fornitori strategici locali.
Il tema dell’energia è stato particolarmente centrale: Intesa Sanpaolo supporta non solo progetti di efficientamento energetico e di sostegno alle Comunità energetiche, ma anche la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative come i nuovi minireattori nucleari, che rappresentano una frontiera importante per la sostenibilità energetica.

Il Laboratorio ESG - Environmental Social Governance, ispirato ad una logica di sistema e di servizio, rappresenta un importante punto di riferimento territoriale per le PMI che ambiscono a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, con il massimo coinvolgimento del loro capitale umano. Offre consulenza, informazione, assessment e supporto per identificare le azioni che le imprese devono attuare, avvalendosi della collaborazione di associazioni di categoria, università, scuole di specializzazione, centri di ricerca. Anche la digitalizzazione rientra a pieno titolo nei temi trattati dal Laboratorio, come supporto per accompagnare le imprese nella transizione digitale, nella cybersecurity e nell’adozione di soluzioni di robotica.

Il Grattacielo ospita l’Innovation Center del Gruppo, che sviluppa sinergie con università, istituti di ricerca ed enti pubblici, come il Politecnico di Torino, nell’ambito di programmi promossi dal PNRR. Tra le aree di intervento figurano mobilità sostenibile, tecnologie agroalimentari, digitalizzazione e ricerca medica.

Lo scenario economico del Piemonte

A cura del Research Department di Intesa Sanpaolo

Il 2024 si presenta come un anno di transizione per l’economia italiana e piemontese. Nel corso del 2025 il Pil italiano potrà tornare a crescere intorno all’1%. Il rientro delle tensioni inflazionistiche e la tenuta occupazionale stanno favorendo un miglioramento dei redditi disponibili, con effetti positivi sui consumi che saranno evidenti il prossimo anno. La riduzione dei tassi di interesse in corso darà una spinta agli investimenti che potranno contare anche sulla messa a terra dei fondi del PNRR.
Le esportazioni piemontesi hanno registrato una crescita significativa, passando da 46,9 miliardi di euro nel 2019 a 64,1 miliardi di euro nel 2023, con un incremento di 17,2 miliardi di euro. Gli Stati Uniti si confermano un mercato strategico, con esportazioni in aumento da 4,3 a 5,5 miliardi di euro nello stesso periodo, trainate da settori chiave come meccanica, automotive, alimentari, elettronica e chimica. In risposta ai possibili dazi e alle sfide geopolitiche, molte imprese stanno adottando strategie di diversificazione verso nuovi mercati e ottimizzando le relazioni commerciali esistenti per consolidare la propria presenza internazionale.
Le imprese piemontesi stanno affrontando le sfide della transizione tecnologica, con oltre il 20% che nel biennio 2024-25 realizzerà investimenti nell’ambito di Transizione 5.0, sfruttando i crediti d’imposta disponibili. Questi interventi si concentrano su tecnologie 4.0 e 5.0, con risultati significativi in termini di automazione, efficientamento energetico e sostenibilità ambientale. L’adozione di tecnologie avanzate ha permesso a molte aziende di migliorare il controllo sui processi, aumentare la velocità di produzione, essere più innovative, migliorare la flessibilità produttiva e rafforzare la connettività interna ed esterna, creando un ecosistema sempre più competitivo.

Le imprese piemontesi stanno dimostrando una crescente consapevolezza verso la sostenibilità e l’efficienza energetica, come dimostra la diffusione di impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile tra le aziende manifatturiere del territorio, con alta marginalità. Questi interventi non solo contribuiscono alla riduzione dei costi operativi, ma migliorano la competitività a lungo termine, integrando pienamente gli obiettivi di sostenibilità nei processi produttivi.
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
20/12/2024
Redazione
Unicredit: Orcel rilancia, agire sull'unione bancaria
20/12/2024
Redazione
Iren inaugura a Terranuova Bracciolini il primo impianto italiano per il trattamento delle...
20/12/2024
SIMEST/BF
SIMEST e BF sottoscrivono accordo per la crescita delle aziende di filiera
20/12/2024
Redazione
Casta Diva Group si espande con l'acquisizione di Artificio Italiano