Burning Buzz

Ma quale Ucraina, quale Gaza: il problema di Trump è un brutto quadro

di Barbara Leone
 
Ma quale Ucraina, quale Gaza: il problema di Trump è un brutto quadro

Alzi la mano a chi non piace piacere. E' nella natura umana apparire belli che più belli non si può, pensando che la strada verso una vita migliore passi per l'estetica personale. Ma queste dovrebbero essere faccende limitate ad una determinata fascia di persone, comprese tra due poli: chi non gliene frega un piffero di apparire perché, ogni giorno, deve capire cosa sacrificare tra il pranzo o la cena, e chi sta talmente in alto nella catena alimentare umana da non potere essere toccato da simili cose. Ma c'è, da un paio di giorni, un'altra categoria, quella di chi avrebbe ben altre cose cui pensare - Ucraina? Gaza? - che strillare come un bambino al quale qualcuno ha bucato il pallone che ha mandato in frantumi il vetro di una finestra.

Presidente, CEO, amministratore delegato e padreterno di questa categoria è Donald Trump che, vedendo il quadro che lo ritrae esposto nella sede del Parlamento del Colorado, ha avuto parole di fuoco, strepitando come se qualcuno avesse scoperto l'esatta quantità di fondotinta che gli viene spalmata in viso prima delle sue apparizioni pubbliche. "A nessuno piace una brutta foto o un brutto dipinto di se stesso, ma quello in Colorado, nel Campidoglio dello Stato, esposto dal Governatore, insieme a tutti gli altri Presidenti, è stato volutamente distorto a un livello che forse nemmeno io avevo mai visto prima", ha affermato in un post non appena ha avuto il tempo di riprendersi dallo shock di vedersi ritratto in modo oggettivamente imbruttente.

Ora, anche se ha ragione, perché il quadro in questione è brutto che più brutto non si può, il suo piagnucolare come se gli fosse stata fatta una offesa personale e mettere nero su bianco la sua ira, delineando quasi un attentato contro la sua immagine, per fini politici, rende poco comprensibile pensare che i destini del mondo sono nelle mani di un vanesio che dovrebbe occuparsi a tempo pieno di pace e prosperità, e non di come un pittore nemmeno tanto bravo lo ha visto e ritratto. Ma la cosa ancora più assurda - anche se l'America di assurdità ne produce quotidianamente in quantità industriali  - è che l'ululato di Trump sia stato immediatamente raccolto e le sue richieste esaudite, tanto che il ritratto è stato subito rimosso. Con un riflesso pavloviano dei vertici decisionali dell'Assemblea generale del Colorado che meriterebbe di essere studiato dagli scienziati che si occupano dei comportamenti umani.

E siccome quando una cosa è ridicola, il rischio è che ce ne sia una immediatamente successiva, è stato anche deciso che "il ritratto rimosso dovrà essere conservato in un luogo sicuro e appropriato fino a nuovo avviso". Insomma: il ritratto fa schifo e comunque lo dobbiamo conservare e proteggere. Come il quadro raffigurante Trump sarà sostituito non è stato ancora deciso. Ma di sicuro toccherà a Trump dire l'ultima parola, dopo avere guardato e rimirato la sua immagine.

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