Economia

Haiki Cobat acquisisce il 51% di RaeeMan: rafforzata la leadership nel riciclo di RAEE e batterie al litio

Redazione
 
Haiki Cobat acquisisce il 51% di RaeeMan: rafforzata la leadership nel riciclo di RAEE e batterie al litio

Haiki+, società quotata su Euronext Growth Milan, ha annunciato che ieri la sua controllata Haiki Cobat S.p.A. – società benefit – ha completato l'acquisizione della quota di maggioranza di RaeeMan S.r.l., azienda specializzata nella raccolta, recupero e trattamento di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). RaeeMan ha sviluppato nel tempo competenze specifiche nel recupero di particolari categorie di RAEE e dei materiali ottenuti dal loro smaltimento, tra cui batterie al litio, pile alcaline e pannelli fotovoltaici.

Haiki Cobat acquisisce il 51% di RaeeMan: rafforzata la leadership nel riciclo di RAEE e batterie al litio

Inoltre, l'azienda opera in tutto il settore della gestione dei rifiuti, occupandosi di raccolta, trasporto, deposito temporaneo, recupero e trattamento, con l’obiettivo di massimizzare il valore dei materiali estratti. L’impianto di RaeeMan, situato a Sale (AL), è uno dei soli due in Italia in grado di riciclare le pile alcaline e il primo a effettuare il trattamento meccanico di qualsiasi tipo di batteria al litio, incluse quelle provenienti dal settore automotive. Il sito ha recentemente ottenuto il via libera al riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dalla provincia di Alessandria.

L’operazione prevede che Haiki Cobat acquisisca il 51% del capitale sociale di RaeeMan dagli attuali soci – Marco Cristian Manfron, Riccardo Manfron e Roberto Manfron – per un totale di 3 milioni di euro. Il pagamento sarà suddiviso in due tranche: il 50% sarà versato in contanti entro la Data di Esecuzione (fissata entro il 31 marzo 2025 e ormai priva di condizioni sospensive), mentre il restante 50% sarà corrisposto entro sei mesi dalla stessa data. È inoltre previsto un earn-out a favore dei venditori qualora RaeeMan registrasse un EBITDA superiore a 1,5 milioni di euro nei bilanci 2025, 2026 e 2027. A garanzia dell’accordo, i venditori hanno fornito a Haiki Cobat un set completo di dichiarazioni e garanzie. I dati economici preliminari al 31 dicembre 2024 indicano per RaeeMan un fatturato annuo di circa 4,4 milioni di euro, un EBITDA di circa 0,8 milioni di euro e un debito bancario limitato a 0,3 milioni di euro.

“A partire dalla riorganizzazione del gruppo guidato da Haiki+, completata nel 2023, abbiamo impostato il nostro piano industriale verso il perseguimento di un’autonoma capacità di trattamento in alcuni settori strategici, fra cui quello delle batterie al litio. Con l’annuncio dell’acquisizione di RaeeMan siamo orgogliosi di poter affermare la nostra posizione di leadirship in Italia nel settore delle batterie al litio e delle pile alcaline, completando, anzitempo, un altro degli obiettivi industriali del nostro piano triennale che sta proiettando Haiki verso una nuova dimensione nel settore dell’economia circolare”, ha dichiarato Nicola Colucci (nella foto), Vicepresidente di Haiki+.

L’operazione si inserisce nel solco del percorso già avviato da Haiki Cobat con la realizzazione dell’impianto di riciclo delle batterie al litio di Cobat Ecofactory S.r.l. (“EcoFactory”). In tale contesto, si comunica che Haiki Cobat ha avviato le attività di trattamento volto al recupero di batterie portatili e industriali presso l’impianto di Pollutri (CH). Nato per rispondere con prontezza all’auspicato insediamento del nuovo polo automotive legato alle gigafactory nel territorio abruzzese, l’impianto, sito in provincia di Chieti e dotato di grande flessibilità operativa, è in grado di gestire un più ampio ventaglio di tipologie di pile e accumulatori. Si tratta di una soluzione unica nel suo genere: con una superficie di 3.000 mq interni e 5.000 mq esterni, assicura una capacità ricettiva di circa 6.000 t/anno di batterie portatili, industriali e provenienti dall’automotive. EcoFactory, che ha visto un investimento complessivo di Euro 7 milioni, in gran parte supportati da Haiki Cobat, svolge funzioni di selezione e cernita e impiega lavorazioni differenti a seconda del tipo di prodotto giunto a fine vita. Per pile e accumulatori portatili è previsto il taglio, la macinazione e la triturazione per il recupero di materia sino alla black mass, finalizzato all’estrazione di solfati di zinco e manganese dareimpiegare come materia prima seconda.

Per le batterie industriali e automotive, l’impianto procede ad un prima verifica per un utilizzo in “second life” (come storage per impianti fotovoltaici ed eolici, ad esempio), ripristinando le funzionalità necessarie. Inoltre, l’impianto – alimentato da un parco fotovoltaico già realizzato e in funzione di potenza pari a circa 0,6 MW - è già predisposto con la tecnologia necessaria per trattare le batterie al litio non idonee al riutilizzo, recuperando materia prima seconda, come ad esempio la grafite. Si tratta di un processo esclusivo e brevettato, di proprietà di Haiki Cobat, che adotta un procedimento in parte idrometallurgico in grado di recuperare, tramite dissoluzione e poi precipitazione, i metalli contenuti nelle batterie al litio.

"Questo nuovo impianto rappresenta un importante passo avanti nella nostra strategia di crescita einnovazione. La nostra visione è quella di contribuire concretamente all’economia circolare e alla transizione energetica, gestendo in modo sostenibile i materiali delle batterie al fine di ridurre l'impatto ambientale e favorire il riutilizzo delle risorse", ha commentato Claudio De Persio, Amministratore Delegato di Haiki Cobat.

La raccolta avverrà mediante due flussi principali. Quello domestico, attraverso il quale le pile sono raccolte presso le isole ecologiche comunali e i luoghi di raggruppamento per mezzo dei Sistemi Collettivi operanti in Italia e legittimati dal MASE: EcoFactory sarà accreditato al Centro di Coordinamento Pile e Accumulatori (CDCNPA), qualificandosi per selezionare, cernere e lavorare i flussi prodotti in Abruzzo e nelle regioni limitrofe, diventando così riferimento industriale per il Centro Sud Italia; quello professionale, con pile e accumulatori raccolti da operatori privati come brand industriali, automotive e altre imprese che hanno contratti diretti con Haiki Cobat o altri soggetti, purché autorizzati.

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