Economia
Il governo alza le pensioni minime: con 6,14 euro in più forse ci paghi una colazione
Redazione
L'economia, ormai centrale nella nostra vita quotidiana, nel 2025 in Italia vedrà un momento epocale, di quelli che, come si dice, faranno svoltare la vita di milioni di persone, facendo schizzare il Pil a livelli mai visti.
L'anno prossimo, secondo la manovra di bilancio, le pensioni minime - tenetevi stretti alle sedie, mentre parte il rullo di tamburi - aumenteranno dell'esorbitante percentuale del 2,7, che si tradurrà, udite udite, nella bellezza di 6,15 euro al mese. Quindi, dal prossimo anno, i nostri pensionati a trattamento economico più basso saranno gratificati mensilmente da 6,15 euro in più, sul cui utilizzo occorrerà fare qualche ragionamento su come investirli con oculatezza, se non dovessero essere stornati verso le magre finanze di figli e nipoti.
Nel mattone? Con 6,15 euro se ne potrebbero comprare sei, di quelli forati, ma solo se prendi quelli più economici.
In buoni del tesoro? Non se ne parla nemmeno.
Per una cena? Solo se ti fermi al coperto e ad un bicchiere d'acqua e poi lasci libero il tavolo. Al massimo, servono per una colazione.
Il governo alza le pensioni minime: con 6,14 euro in più forse ci paghi una colazione
Imponiamoci di fermarci, perché l'elenco delle ipotetiche opzioni potrebbe essere lunghissimo, ma soprattutto perché è un argomento talmente serio da imporre riflessioni meno grevi.
Il governo - questo, altri, poco importa - deve sempre fare i conti con le proprie casse che mai, a nostra memoria, hanno traboccato di denaro. Per questo, quando si annunciano interventi a favore della classe tradizionalmente con meno possibilità di fare sentire la sua voce, si sa già che i pensionati saranno destinatari di misure minimali, da monaco cambogiano, che mangia riso e beve un sorso d'acqua e sta bene.
A questo punto verrebbe da aprire il sacco delle promesse elettorali e ricordare quando la Buonanima, da maxi-manifesti che lo mostravano sempre sorridente, nel 2004 diceva agli italiani: se mi votate porterò le vostre pensioni minime a mille euro al mese (al suo esordio, Berlusconi parlava di un milione di lire).
Bella promessa, che però, purtroppo, doveva passare dai conti, che per il Paese sono sempre in rosso. Eppure i nostri governanti hanno sempre fatto balenare la certezza che, se votati, lo avrebbero fatto. Ma, davanti a questa certezza e alle difficoltà di cassa, ogni aumento anche minimo delle pensioni viene celebrato manco fosse stato raddoppiato l'ammontare.
Di più, si dice, il governo non può fare e quindi anche quei 6,15 euro al mese a qualcosa possono servire. Ci imponiamo di tacere, sognando che quell'obolo non sia mai più spacciato come una promessa onorata.
Potremmo dire, calandoci nel populismo che permea ormai il vivere quotidiano, che con l'ammontare complessivo di questa ''micro-dazione'' magari si sarebbe potuto dare una mano al sistema sanitario, che è quello che assiste quotidianamente la quasi totalità degli italiani, quella parte del Paese che, non potendosi pagare le cure, aspetta mesi, se non anni, d'essere visitato. Ma noi, da italiani, si sa, amiamo sognare.