Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha deliberato il conferimento del titolo di Capitale italiana del libro 2026 alla città di Pistoia, sancendo un riconoscimento che premia una visione culturale inclusiva, radicata nel territorio e capace di guardare al futuro.
Via libera del Consiglio dei Ministri alla proposta di Giuli: Pistoia sarà Capitale italiana del libro 2026
La decisione segue la designazione unanime della giuria nominata per l’occasione, che ha scelto il progetto pistoiese tra cinque finalisti - Carmagnola, Perugia, Nardò e Tito - per la sua «elevata qualità progettuale» e per la capacità di intrecciare lettura, partecipazione e crescita collettiva. Il dossier vincitore, dal titolo evocativo “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”, propone un anno interamente dedicato al libro come strumento di emancipazione e coesione sociale, affrontando temi cruciali come la povertà educativa, l’inclusione, il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale e il divario digitale.
Non un semplice cartellone di eventi, ma un vero e proprio progetto culturale con oltre 1.500 iniziative distribuite lungo tutto l’arco del 2026, in grado di tenere vivo il dialogo tra cittadini e libri e di trasformare la lettura in esperienza comunitaria. Particolarmente apprezzata è stata la concretezza della proposta e la sua attenzione all’intera filiera editoriale, con collaborazioni con i centri per l’impiego, percorsi formativi e seminari sulla produzione della carta, in un intreccio virtuoso tra cultura, lavoro e sviluppo sostenibile.
«Non c’è niente di più bello che arrendersi alla forza della lettura, alla bellezza del libro e alla sua potenza evocativa, alla forza simbolica della parola scritta che è, da sempre, un veicolo di civiltà», aveva dichiarato il ministro Giuli durante la cerimonia di proclamazione, tenutasi lo scorso 24 ottobre nella Sala della Crociera del Collegio Romano alla presenza dei rappresentanti delle città finaliste. Il ministro ha poi ricordato che «la Capitale del Libro non è un premio ma un impegno collettivo: significa creare momenti di aggregazione, leggere insieme, discutere insieme, trasformare il libro in un’occasione per rafforzare le relazioni umane e civiche. La cultura non è solo conoscenza: è relazione, comunità, crescita civile».
A Pistoia andrà un contributo di 500 mila euro per realizzare il programma, che la città ha voluto costruire come naturale prosecuzione del percorso iniziato nel 2017, quando fu designata Capitale italiana della cultura. «Siamo onorati e saremo all’altezza del compito che ci è stato affidato», ha commentato il sindaco Alessandro Tomasi, sottolineando come la candidatura sia frutto di un lavoro decennale. «Pistoia ha creduto nella cultura del libro da due decenni. La nostra Biblioteca San Giorgio, nata in un ex impianto industriale, è oggi il cuore pulsante della vita culturale cittadina. Intorno a essa si è formato un movimento di centinaia di volontari che ogni giorno animano la biblioteca e diffondono la lettura».
Il primo cittadino ha ricordato anche i progetti che hanno reso Pistoia un laboratorio di partecipazione: dalle biblioteche diffuse al bibliobus, che porta i libri a domicilio nelle aree montane o nei giardini pubblici, fino alle iniziative più creative come le “buste a sorpresa” con libri consigliati per stato d’animo. «Da anni investiamo in cultura non solo per arricchire l’offerta, ma per creare relazioni. Questo riconoscimento è il frutto di una comunità viva, che crede nella lettura come strumento di libertà e inclusione».
La giuria, presieduta da Adriano Monti Buzzetti Colella e composta da Flavia Maraston, Fulvia Toscano, Ugo Berti Arnoaldi Veli e Carlo Puca, ha parlato di un progetto che incarna «una visione inclusiva, profondamente radicata nel tessuto sociale e culturale della città», capace di dare voce a quella parte d’Italia spesso considerata “minore” rispetto ai grandi centri metropolitani, ma che custodisce invece una vitalità culturale autentica e diffusa. Nel 2026, quindi, il testimone passerà ufficialmente da Subiaco - Capitale italiana del libro 2025 - a Pistoia, confermando come la cultura del leggere sia un potente motore di rinascita per i centri medi e piccoli del Paese. La proclamazione è stata accolta con entusiasmo in tutta la Toscana, che vede in questo successo non solo un motivo di orgoglio, ma anche il segno di una regione capace di proporre modelli alternativi alla cultura “metropolitana”.