Economia

Giovani imprenditori italiani, la nuova impresa è digitale, globale e ibrida

Redazione
 
Giovani imprenditori italiani, la nuova impresa è digitale, globale e ibrida
I giovani imprenditori italiani stanno riscrivendo il modo di fare impresa, spostando l’asse del business verso il digitale, l’internazionalizzazione e un nuovo modello di relazione con le banche. È quanto emerge dal Next Gen SMB Italy Report, lo studio realizzato da Visa e presentato al Salone dei Pagamenti 2025, che fotografa un ecosistema imprenditoriale sempre più aperto alla tecnologia e orientato al valore.

Giovani imprenditori italiani, la nuova impresa è digitale, globale e ibrida

Tra le PMI guidate da under 36, il 67% possiede almeno un conto in una banca tradizionale, ma solo il 55% lo considera principale, un segnale della crescente preferenza per modelli ibridi, in cui strumenti FinTech e soluzioni digitali si affiancano ai canali classici. La fiducia verso le piattaforme FinTech raggiunge ormai il 50%, avvicinandosi a quella delle banche tradizionali (55%), segno di un cambio culturale ormai strutturale.

“La nuova generazione di imprenditori rappresenta un vero motore di cambiamento per l’economia italiana”, ha dichiarato Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia (in foto). “Adottano strumenti digitali, esplorano mercati globali e sperimentano nuovi modelli di relazione con il sistema bancario. I pagamenti digitali sono la chiave per sostenere le loro ambizioni di crescita in modo flessibile, personalizzato e sicuro, anche a livello internazionale.”

Secondo lo studio, il 62% dei giovani imprenditori utilizza strumenti online o mobile per le operazioni quotidiane, mentre il 43% impiega software di contabilità, il 36% sistemi di pagamento integrati e il 30% soluzioni per la gestione della spesa. Emergono anche nuove tendenze. Il 24% utilizza piattaforme online per i prestiti alle PMI e il 20% applicazioni di cashflow management, confermando un approccio agile e data-driven, basato su decisioni rapide e analisi in tempo reale.

A questa attitudine innovativa si accompagna una forte vocazione internazionale, le vendite oltre confine rappresentano il 25% del fatturato medio delle PMI guidate da giovani imprenditori, mentre la spesa in marketing estero arriva al 33%. Un quarto delle imprese under 36 guarda quindi con convinzione ai mercati globali, spesso supportata da strategie digitali integrate.

Il 64% dei giovani imprenditori utilizza i social media per promuovere la propria attività e il 55% per mantenere un dialogo diretto con i clienti. Ma i social diventano anche uno strumento di informazione, il 34%, infatti, li usa per aggiornarsi su prodotti e servizi finanziari, a conferma della centralità della comunicazione digitale nel nuovo paradigma imprenditoriale.

Anche sul fronte dei pagamenti, la trasformazione è evidente. Se il bonifico bancario resta lo strumento più diffuso (45%), cresce l’adozione dei pagamenti mobile (32%), delle carte virtuali (25%) e delle transazioni peer-to-peer (22%). I giovani, però, non rinunciano al contatto umano, il 39% delle operazioni continua a svolgersi in filiale, segno di un equilibrio tra digitalizzazione e relazione personale.

Nella scelta della banca, contano sempre più l’integrazione dei software (23%), la qualità dei servizi online e mobile (31%) e la competitività delle commissioni (32%), ma resta importante anche la presenza fisica delle filiali (31%). Il modello ideale, secondo Visa, è quello di un ecosistema finanziario fluido, dove innovazione e prossimità convivono per rispondere alle esigenze di una generazione imprenditoriale globale, tecnologica e consapevole.
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