In Giappone, l’inflazione di fondo di ottobre ha raggiunto il tasso più elevato da luglio, in linea con le stime di mercato, a sostegno della tesi di un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone.
L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari freschi, si è attestata al 3%, come previsto dagli economisti.
Giappone: l'inflazione ai massimi da luglio
Il tasso di inflazione è salito al 3%, mantenendosi al di sopra dell’obiettivo del 2% della BOJ per 43 mesi consecutivi. Il cosiddetto tasso di inflazione “core-core”, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari freschi e dell’energia, è salito al 3,1%, rispetto al 3% di settembre.
L’inflazione del riso ha continuato a diminuire per il quinto mese consecutivo, scendendo al 40,2% dal 49,2% del mese precedente. L'indice di riferimento del mercato giapponese, il Nikkei 225, è sceso dell′1,58%, mentre lo yen si è rafforzato dello 0,1%, attestandosi a 157,5 rispetto al dollaro, mentre alti funzionari giapponesi hanno espresso preoccupazione per le oscillazioni dello yen.
Oggi il governatore della BOJ Kazuo Ueda ha dichiarato al parlamento del Paese che la banca centrale dovrebbe tenere presente che uno yen debole potrebbe influire sull’inflazione di fondo, facendo aumentare i costi delle importazioni e i prezzi in generale.
Segnalando urgenza riguardo alla debolezza dello yen, il ministro delle finanze giapponese, Satsuki Katayama, avrebbe accennato a un possibile intervento sul mercato, affermando di essere allarmata dai recenti movimenti unilaterali e bruschi nel mercato valutario.