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Ucraina: il Piano di pace di Trump sembra scritto da Putin

Redazione
 
Ucraina: il Piano di pace di Trump sembra scritto da Putin

Cessione di parte del territorio ucraino alla Russia; riconoscimento ufficiale che la Crimea e altre aree, conquistate militarmente, sono ufficialmente di Mosca; limiti alle dimensioni dell'esercito ucraino. E, meno esplicitamente, nessun ingresso di Kiev nella Nato, al massimo un benevolo assenso a chiedere a Bruxelle di essere ammessa all'Ue.

Ucraina: il Piano di pace di Trump sembra scritto da Putin

SE non portasse in calce la firma virtuale di Donald Trump, il piano della Casa Bianca per la fine della guerra in Ucraina potrebbe essere stato tranquillamento fatto da Vladimir Putin che, al di là delle facili consideraizioni sul fatto che la guerra deve finire il prima possibile, vedrebbe riconosciuto come ''legale'' l'assalto all'Ucraina, lasciando aperta una possibilità, oggi remora, che possa replicarne lo schema nei confronti di altri Stati dell'Europa orientale.

Il piano, per come è stato anticipato da più fonti, sembra essere stato elaborato con il preciso obiettivo di costringere Kiev ad accettarlo, non ponendogli alcuna alternativa: o questo o affondi. Ma c'è anche la manifesta volontà di marginalizzare il ruolo dell'Europa, facendo una cortesia a Puntin e soprattutto mandando a concretizzarsi quel progetto di Trump di depotenziare il ruolo politico dell'Ue.
Funzionari statunitensi hanno affermato che il piano è ancora in fase di elaborazione e che qualsiasi accordo definitivo richiederebbe concessioni da entrambe le parti, non solo dall'Ucraina, anche se appare ben difficile capire quali possano essere quelle chieste a Mosca.

E poco valgono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky - ha detto di essere pronto ad un "lavoro costruttivo, onesto e rapido" per raggiungere la pace - che dovrebbe spiegare al suo popolo che, dopo tre anni di guerra e decine e decine di migliaia di morti, tra i militari e tra i civili, il territorio nazionale sarà mutilato.

La bozza del piano prevede che la Crimea, Luhansk e Donetsk vengano riconosciute "come di fatto russe, anche dagli Stati Uniti". Ciò segnerebbe una sorprendente inversione di tendenza rispetto alla politica statunitense di lunga data, volta a riconoscere l'integrità territoriale dell'Ucraina e a non riconoscere cambiamenti forzati del territorio, in quello che appare come un cedimento a Mosca. La bozza del piano prevede che Kherson e Zaporizhia saranno congelate lungo la linea di contatto, "il che significherà un riconoscimento di fatto lungo la linea di contatto".

Il piano prevede che le forze ucraine si ritirino dalle zone di Donetsk attualmente sotto il loro controllo, "e questa zona di ritiro sarà considerata una zona cuscinetto neutrale e demilitarizzata, riconosciuta a livello internazionale come territorio appartenente alla Federazione Russa". Il che si traduce in un'altra concessione all'imperialismo armato russo.
Il piano stabilisce che le forze russe non entreranno nella zona demilitarizzata e che i due Paesi si impegnino a non modificare con la forza gli accordi territoriali concordati, altrimenti le garanzie di sicurezza non saranno valide.

Le garanzie di sicurezza che il piano prevede per l'Ucraina non sono dettagliate nella bozza. Tuttavia, si precisa che gli Stati Uniti riceveranno un risarcimento per la loro garanzia, cosa che di per sé fa assumere al piano l'ennesima conferma della visione commerciale che Trump ha della sua presidenza.
Se la Russia invadesse l'Ucraina, "oltre a una risposta militare coordinata e decisa, tutte le sanzioni globali verrebbero ripristinate, il riconoscimento del nuovo territorio e tutti gli altri vantaggi di questo accordo verrebbero revocati", si legge nella bozza. Una affermazione che, crediamo, terrorizzerà lo Zar...

La bozza del piano include l'impegno a non far entrare l'Ucraina nella NATO, a non far stazionare truppe della NATO in Ucraina e a far stazionare jet da combattimento europei in Polonia.
Limita la dimensione delle forze armate ucraine a 600.000 effettivi e prevede elezioni in Ucraina entro 100 giorni.

Quindi, più che un piano, sembra una vittoria su tutta le linea per Vladimir Putin, che in questo modo vedrebbe accolti richieste e magari anche sogni non ancora svelati.
La bozza prevede che la centrale nucleare di Zaporizhia “verrà avviata sotto la supervisione dell’AIEA e che l’elettricità prodotta sarà distribuita equamente tra Russia e Ucraina”.
Alcune delle disposizioni proposte potrebbero suscitare critiche da parte dell'Ucraina e dei suoi sostenitori, poiché richiederebbero significative concessioni territoriali. Le due regioni che formano il Donbass , Luhansk e Donetsk, sono ancora parzialmente controllate dall'Ucraina.

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