Economia
Giovani donne tra Gender Gap e Generational Gap: il peso di una doppia disuguaglianza
Redazione

Negli ultimi decenni, l’Italia ha compiuto significativi passi avanti verso la parità di genere, ma persistono nuove e subdole forme di disuguaglianza che gravano soprattutto sulle giovani donne. Queste affrontano un duplice svantaggio: il tradizionale "Gender Gap", che ancora caratterizza molti aspetti della società, e un sempre più evidente "Generational Gap", che colpisce duramente la qualità della loro vita. A rivelarlo è l’Osservatorio GenerationShip 2024, condotto da Kkienn Connecting People and Companies per Changes Unipol, che ha analizzato la percezione di uomini e donne rispetto ai cambiamenti intergenerazionali e ai principali temi che influenzano la vita quotidiana.
Un bilancio di luci e ombre
Il report evidenzia che i progressi rispetto alla generazione precedente si concentrano soprattutto nella sfera digitale. La rivoluzione tecnologica ha ampliato l’accesso all’informazione, semplificato molte attività quotidiane e creato nuove opportunità, con impatti percepiti in modo positivo dalle giovani donne. Nella fascia d’età 16-35 anni, queste si dichiarano più soddisfatte rispetto ai loro coetanei maschi per i benefici ottenuti in ambiti come l’accesso all’informazione (con un punteggio medio di 7,7 contro il 7,2 degli uomini), la consapevolezza sulla salute (7,3 contro 6,7) e lo smart working (6,9 contro 6,8).
Tuttavia, i miglioramenti registrati nel mondo digitale contrastano con le difficoltà crescenti nella vita reale, dove le disuguaglianze rimangono marcate. Le donne risultano infatti più penalizzate nel mercato del lavoro, nelle retribuzioni e nella qualità delle relazioni sociali. In particolare, il lavoro precario e i bassi salari sono considerati un problema più grave dalle donne (7,6) rispetto agli uomini (7,1). Anche le relazioni personali appaiono più fragili, con un impatto maggiore per il genere femminile (7,4 contro 6,9), mentre le pressioni legate alla performance colpiscono in modo significativo le giovani donne (7,5 contro 6,9).
Il peso del divario generazionale
La disparità si acuisce quando si analizza il confronto generazionale. Le giovani donne italiane tra i 16 e i 35 anni riportano un netto peggioramento della qualità della vita rispetto alla generazione precedente, con un calo percepito di -14 punti, superiore rispetto a quello dichiarato dai giovani uomini (-10 punti). Le donne tra i 28 e i 35 anni sono le più colpite, combinando le difficoltà storiche legate al genere, come il divario salariale e il carico familiare, con quelle della condizione giovanile, tra cui la precarietà e i bassi salari. È significativo che il 48% delle giovani donne ritenga di vivere peggio rispetto alle loro madri, dato che evidenzia una sensazione diffusa di regressione.
In risposta a queste sfide, molte donne stanno ridefinendo le loro priorità. Più della metà attribuisce minore importanza rispetto al passato a obiettivi tradizionali come il matrimonio (55%) e la maternità (54%), privilegiando invece la carriera (81%) e la sicurezza economica (85%). Questo cambiamento, però, non è segno di individualismo, bensì una reazione alla precarietà e alle difficoltà economiche che caratterizzano la società attuale.
Generazioni a confronto
Un quadro molto diverso emerge per le donne della generazione dei Baby Boomers, ossia coloro che hanno superato i 60 anni. Questa fascia percepisce un netto miglioramento della qualità della vita rispetto al passato (+21 punti), attribuibile a migliori condizioni di salute, minori responsabilità familiari e l’accesso ai vantaggi offerti dal digitale. Le giovani donne, al contrario, si trovano a fronteggiare un doppio svantaggio, combinando le storiche difficoltà legate al genere con quelle nuove legate alla condizione giovanile. La precarietà lavorativa, i salari bassi, la competizione e gli effetti negativi dei social media amplificano il peso delle disuguaglianze.
Un nuovo divario di genere
Le donne, in particolare le più giovani, stanno ridefinendo i propri obiettivi personali e professionali, segnando una distanza crescente rispetto agli uomini. L’Osservatorio GenerationShip 2024 sottolinea che sono in aumento le donne che considerano prioritario investire su sé stesse, puntando su lavoro e carriera a discapito di famiglia e figli: un fenomeno particolarmente evidente sia tra le nuove generazioni sia tra gli adulti e segno di una trasformazione profonda nelle dinamiche sociali.
Confrontando i dati del 2024 con quelli del 2023, emerge un’evoluzione interessante. Le giovani donne appaiono sempre più orientate a spostare le priorità dalla famiglia al proprio sviluppo personale o, al massimo, alla coppia. Al contrario, tra i giovani uomini si registra un’inversione di tendenza che potrebbe riflettere una reazione conservativa di fronte alla spinta al cambiamento portata avanti soprattutto dal genere femminile. L’Osservatorio GenerationShip 2024 delinea un quadro complesso in cui le donne sono al centro di una trasformazione che le vede protagoniste nel digitale, ma ancora vittime delle crisi economiche e sociali. Mentre le giovani devono confrontarsi con un duplice svantaggio, le donne delle generazioni precedenti godono dei benefici di un contesto meno competitivo e più stabile: dati che sottolineano l’urgenza di politiche mirate a ridurre tali disuguaglianze e a promuovere un futuro più equo per le nuove generazioni.