Sarebbe sin troppo facile relegare l'acquisto del 4,1% di Generali da parte di UniCredit per una operazione che, sebbene onerosa, rientra nelle normali dinamiche della finanza.
Perché un giudizio del genere rischia di relativizzare il peso che UniCredit ha acquisito e, quindi, come l'istituto guidato da Andrea Orcel (nella foto) sia diventato lo snodo di quello che è l'assetto odierno, ma soprattutto nel medio periodo, del sistema bancario e, più in generale, della finanza italiana.
Con l'acquisizione del 4,1% di Generali, UniCredit diventa ancor più protagonista
Quindi, anche se UniCredit sta cercando di presentare l'acquisizione come un normale investimento di carattere finanziario, le finalità potrebbero essere altre e ben più impattanti. Anche perché ormai è chiaro che Andrea Orcel (in foto) sta guidando UniCredit lungo una strada che, imboccata con decisione, sembra avere tre destinazioni, elencate non necessariamente in ordine di importanza: Commerzbank, Generali e Banco BPM. Tre obiettivi intorno e al di là dei quali il CEO dell'istituto di piazza Gae Aulenti si sta muovendo con la decisione di chi vuole giocare su tutti i tavoli e con la speranza di avere in mano le carte migliori.
E c'è chi, come Unimpresa, spende parole a dir poco elogiative nei confronti della mossa dell'acquisizione del 4,1% di Generali, definita ''un colpo da maestro che mette l’istituto milanese al centro della scacchiera del risiko bancario e finanziario italiano, con un ruolo di regista in grado di influenzare le prossime mosse che coinvolgono Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena e Banco Bpm".
Un giudizio che tiene conto soprattutto dell'effetto, concreto, ma anche mediatico, di una mossa che ora fa di UniCredit un player a tutti gli effetti dell'ormai conclamata contrapposizione tra Mediobanca (che, con il 13%, è la principale azionista di Generali) e altri protagonisti della finanza, a cominciare da Francesco Gaetano Caltagirone, che non ha mai fatto mistero di volere cambiare il vertice del Leone.
Quindi, con il suo 4,1%, UniCredit si mette, per così, dire alla finestra, facendo capire - anche se non ce n'è affatto bisogno - che da oggi in avanti i conti si devono dare anche con lui.
La situazione è chiara, nella sua complessità, dal momento che tutti i grandi protagonisti di questo grande gioco sembrano avere obiettivi chiari, che però non sono semplicissimi da raggiungere.
Saltando qui e là, tra argomenti e sogni: l’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca; l'interesse di UniCredit per Banco Bpm (nascerebbe un gigante da più di 900 miliardi di attivi); le mire di Monte Paschi su Mediobanca. E ci sarebbe anche Commerzbank, in cui l'esito della partite patisce tante variabili.