Economia
FS ridisegna la mobilità del paese con una nuova visione industriale, investimenti record e più puntualità
Redazione

Il primo anno di attuazione del Piano Strategico 2025-2029 segna per il Gruppo Ferrovie dello Stato uno dei passaggi più significativi della sua storia recente. La sensazione è quella di trovarsi davanti a una stagione di trasformazione profonda, non episodica, costruita su investimenti senza precedenti, su una governance ripensata e su una mobilità che vuole essere sempre più moderna e sostenibile. Il 2025 consegna infatti un bilancio che non è soltanto positivo, ma il punto di avvio di una traiettoria industriale che punta a ridisegnare nei prossimi anni il modo in cui l’Italia si muove e produce.
FS ridisegna la mobilità del paese con una nuova visione industriale, investimenti record e più puntualità
I numeri parlano da soli. Oltre 18 miliardi di euro investiti nel solo 2025, dei quali circa sette direttamente collegati al PNRR, un impulso che dimostra sia la capacità del gruppo di impiegare con efficienza le risorse pubbliche, sia la volontà di imprimere una forte accelerazione al rinnovamento infrastrutturale del Paese. La riorganizzazione interna e il rafforzamento della gestione operativa hanno già prodotto risultati tangibili, più di 35mila treni sono tornati in orario e la puntualità dell’Alta Velocità è aumentata di tre punti percentuali, un dato che si riflette immediatamente sulla qualità percepita dai passeggeri. Allo stesso tempo, il numero di infortuni gravi è calato del 35%, segno di una maggiore attenzione ai processi interni e alla sicurezza.
Sul fronte della domanda, il 2025 conferma un trend di crescita costante: 577 milioni di passeggeri a livello nazionale e 253 milioni a livello internazionale, per un totale che segna un +15% rispetto all’anno precedente. Un aumento che testimonia non solo il ritorno alla piena mobilità dopo gli anni più complessi, ma anche la crescente fiducia dei cittadini nei servizi di trasporto ferroviario. A rafforzare il tutto interviene l’avvio di FS Energy, la nuova piattaforma dedicata alla decarbonizzazione dei consumi energetici del gruppo. Una mossa strategica che guarda al lungo periodo e che permette a FS di porsi come uno dei principali attori della transizione ecologica italiana.
Il rinnovamento della flotta rappresenta un altro tassello fondamentale, con 241 nuovi mezzi consegnati, tra treni e autobus, inclusa la nuova generazione di Frecciarossa 1000. Un investimento non solo estetico o tecnologico, ma funzionale a migliorare comfort, affidabilità e sostenibilità del servizio. In parallelo è stata avviata la Scuola FS, un’infrastruttura formativa pensata per mettere al centro le competenze e preparare una nuova generazione di tecnici e professionisti.
Tutti questi elementi sono al centro dell’aggiornamento del Piano Strategico 2025-2029, presentato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Antonio Donnarumma (in foto) e dal Presidente Tommaso Tanzilli, alla presenza del vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Lo sguardo, però, non si limita ai prossimi quattro anni. La visione di lungo periodo prevede infatti 177 miliardi di investimenti tra il 2026 e il 2034, una cifra che colloca FS tra i protagonisti assoluti della modernizzazione nazionale. Traguardi ambiziosi che si intrecciano con i target economici fissati al 2029: 20 miliardi di euro di ricavi, 3,5 miliardi di EBITDA e 500 milioni di utile netto.
Tanzilli ha tenuto a precisare che l’aggiornamento del Piano “testimonia il consolidamento e il rafforzamento complessivo del Gruppo FS e la solidità del percorso intrapreso”, sottolineando come la nuova governance integrata consenta decisioni più rapide e una visione gestionale più coerente. Non soltanto per costruire infrastrutture, ma produrre valore sociale, economico e culturale per il Paese. Donnarumma ha confermato che “la visione industriale si è già tradotta in risultati misurabili”, sottolineando come i sette miliardi di investimenti PNRR realizzati nel solo 2025 testimonino una capacità esecutiva ormai pienamente matura.
Tra gli interventi di prospettiva, spicca il Piano Tecnologico da 20 miliardi al 2034, destinato a digitalizzare la rete ferroviaria, migliorare la sicurezza dell’infrastruttura, ottimizzare la gestione dei cantieri e integrare nuovi sistemi di monitoraggio intelligente. Una rivoluzione silenziosa ma concreta, che punta a rendere la rete più efficiente e capace di rispondere alle esigenze di un Paese che cambia velocemente.
Una trasformazione che non riguarda solo FS, ma la visione stessa del futuro italiano.