Economia

BCE ridisegna la vigilanza, meno burocrazia e più proporzionalità per le Banche UE

di Redazione
 
BCE ridisegna la vigilanza, meno burocrazia e più proporzionalità per le Banche UE
Una scossa di proporzioni storiche sta per attraversare il sistema bancario europeo. L’11 dicembre 2025, la Banca Centrale Europea (BCE) ha ufficializzato una serie di raccomandazioni elaborate da una sua task force ad alto livello, segnando un’accelerazione decisiva verso la semplificazione delle regole bancarie europee. L’iniziativa, approvata dal Consiglio Direttivo e ora nelle mani della Commissione Europea per la traduzione in proposte legislative, mira a mettere ordine in un quadro regolamentare, di vigilanza e di reporting divenuto negli anni stratificato, ridondante e troppo complesso, in particolare per gli enti di minori dimensioni.

La BCE vorrebbe alleggerire la complessità senza allentare le maglie della prudenza. Il cuore della riforma è la ricerca di una maggiore proporzionalità e di una spinta armonizzazione tra i Paesi, essenziali per il completamento dell’Unione Bancaria e dell’Unione dei Mercati dei Capitali. L'obiettivo è eliminare le duplicazioni, preservando al contempo la capacità di tenuta del sistema e l'efficacia delle autorità microprudenziali, macroprudenziali e di risoluzione.

Uno dei capitoli più complessi, quello sui requisiti patrimoniali, viene drasticamente razionalizzato. Le raccomandazioni puntano a sfoltire la cosiddetta "struttura progressiva del capitale" attraverso due principali interventi:

Coefficiente di Leva Finanziaria (Leverage Ratio): l’architettura attuale verrebbe ridotta a due soli elementi: un requisito minimo del 3% e una riserva unica, potenziale zero per gli enti più piccoli. Meno matrioske regolamentari e un legame più lineare tra capitale e attività ponderate per il rischio.

Riserve di Capitale (Buffer): il complesso mosaico dei cuscinetti viene accorpato in due sole categorie:

Una Riserva non rilasciabile, che unisce la riserva di conservazione e quella per gli enti di rilevanza sistemica.

Una Riserva rilasciabile, che nasce dall'accorpamento delle riserve anticiclica e per il rischio sistemico, pensata per essere ridotta dalle autorità in momenti di crisi a sostegno del credito.

Inoltre, la BCE propone di migliorare la qualità del capitale, rafforzando la capacità del Capitale Aggiuntivo di Classe 1 di assorbire perdite in condizioni operative normali, pur restando fedele al quadro di Basilea.

Il principio di proporzionalità viene ampliato. Riconoscendo l'eccessivo onere del framework attuale sulle banche di minori dimensioni, la BCE suggerisce di estendere il regime semplificato per le banche piccole e non complesse a un numero maggiore di intermediari. Questo si tradurrà in un assetto prudenziale significativamente semplificato per le realtà minori, garantendo al contempo la tutela di depositanti e la stabilità finanziaria.

Sul fronte della governance regolamentare, per superare la frammentazione, il Consiglio Direttivo spinge per una transizione decisa dalle direttive ai regolamenti direttamente applicabili. Ciò ridurrebbe il margine di interpretazione nazionale e le differenze di recepimento. La vigilanza vedrà il completamento del corpo unico di norme e l'armonizzazione su temi come autorizzazioni bancarie e governance, concedendo maggiore flessibilità alle autorità, ad esempio sulla frequenza degli esami sui modelli interni.

Importante anche la proposta di semplificare gli stress test europei, rendendo i risultati più fruibili e coordinati con le decisioni sulle riserve macroprudenziali e microprudenziali.

Il Consiglio Direttivo chiede che la BCE assuma una visione complessiva e “olistica” del capitale richiesto all'Unione Bancaria, proponendo un meccanismo di governance europeo ad hoc per coordinare le scelte nazionali. A tal fine, si rafforzerà il ruolo del Forum macroprudenziale.

Infine, il capitolo segnalazioni viene rivoluzionato per ridurre il peso amministrativo. La proposta è di implementare la condivisione più ampia dei dati tra autorità europee, consentendo agli intermediari di trasmettere le informazioni una sola volta (once-only), alimentando un sistema integrato. Gli obblighi di reporting saranno soggetti a revisione periodica e all'introduzione di una soglia di rilevanza per le richieste di ritrasmissione, focalizzando l'attenzione solo su ciò che è essenziale.

Il messaggio politico conclusivo è un invito a completare il cantiere dell'Unione Bancaria e di quella dei Risparmi e degli Investimenti, ribadendo la centralità dell'attuazione piena e fedele di Basilea 3. Le proposte confluiranno nella relazione sullo stato del sistema bancario europeo attesa per il 2026. Sarà questo il primo banco di prova per capire se la semplificazione promessa riuscirà davvero a coniugare meno complessità con una resilienza uguale – se non maggiore – per il sistema finanziario.
 
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