Economia

Nautica italiana, segnali di ripartenza, superyacht in crescita e fiducia per il 2026

di Redazione
 
Nautica italiana, segnali di ripartenza, superyacht in crescita e fiducia per il 2026
L’Assemblea annuale di Confindustria Nautica consegna l’immagine di un settore che, pur tra differenze significative tra comparti, mostra segnali di consolidamento e un graduale ritorno alla crescita. L’analisi previsionale elaborata dall’Ufficio Studi dell’Associazione, basata su un’indagine condotta nella prima settimana di dicembre su un campione rappresentativo di imprese, conferma un quadro in cui la tenuta del segmento dei superyacht si affianca a un miglioramento delle aspettative per la piccola nautica e per l’intera filiera nel nuovo anno nautico 2025/26.

Il comparto dei superyacht chiude il 2025 con un bilancio decisamente positivo, la metà delle aziende registra una crescita del fatturato rispetto all’anno precedente, mentre un ulteriore 25% indica stabilità. Anche il portafoglio ordini riflette una fase di normalizzazione, con la metà dei cantieri che mantiene livelli identici a quelli di dodici mesi fa e un quarto che segnala un aumento. Un dato particolarmente rilevante arriva dalle anticipazioni del Global Order Book 2026 di Boat International. A fronte della riduzione degli ordini mondiali da 1.138 a 978 unità, la quota italiana non solo regge ma avanza, salendo al 53% del totale globale. Un risultato che conferma il ruolo di leadership del nostro Paese nella cantieristica d’alta gamma.

Più articolato il quadro per le imbarcazioni fino ai 24 metri, segmento che riflette le tensioni già emerse nei mesi scorsi. Per il 2025, il 54% delle aziende prevede una contrazione del fatturato, con cali compresi tra il -5% e oltre il -30%. Un ulteriore 23% indica stabilità e un’altra quota equivalente prospetta crescita, ricalcando sostanzialmente gli andamenti del 2024. Ma il vero segnale di cambiamento arriva dalle previsioni per il nuovo anno nautico, il 46% delle imprese attende un incremento del giro d’affari, il 31% stabilità e solo il 23% una flessione. Un’inversione di tendenza che viene confermata anche dalla rete commerciale delle unità da diporto. Se il 2025 chiude con prospettive negative per il 62% del campione, le attese migliorano sensibilmente per il 2025/26, con il 50% degli operatori che prevede stabilità e il 13% crescita.

Segnali di riequilibrio emergono anche nel comparto dei motori marini. Nel 2025, le aziende si dividono equamente tra previsioni di crescita, stabilità e flessione. Ma, guardando all’anno nautico in corso, il sentiment appare più favorevole. La quota di imprese che prevede un aumento del fatturato sale al 37%, mentre resta stabile al 50% quella che indica un mantenimento dei livelli attuali.

Molto eterogeneo il panorama degli accessori e degli equipaggiamenti, storicamente influenzato dalla varietà di prodotti e destinazioni commerciali. Il preconsuntivo 2025 mostra un equilibrio tra stabilità (40%), crescita (30%, fino al +20%) e riduzione del fatturato (30%, con cali tra -5% e -30%). Nel nuovo anno nautico, le indicazioni si confermano diversificate ma con un elemento positivo, le aziende che prevedono un aumento del giro d’affari salgono dal 30% al 39%.

In netta controtendenza rispetto agli altri comparti, il settore della locazione e del noleggio presenta un 2025 estremamente dinamico, il 57% del campione registra una crescita, in alcuni casi oltre il 20%, mentre le flessioni restano circoscritte e contenute entro il 10%. Per il nuovo anno nautico, la fiducia è ancora più marcata, il 64% degli operatori stima un aumento del volume di affari, il 29% stabilità e solo il 7% una possibile riduzione.

Il complesso delle evidenze conferma quanto già emerso a settembre nel rapporto La Nautica in Cifre LOG, i segnali di ripresa previsti per il biennio 2026-2027 hanno iniziato a manifestarsi nei principali appuntamenti fieristici autunnali, incluso il 65° Salone Nautico Internazionale di Genova. La presentazione di nuovi modelli, una crescente attenzione alle richieste dei diportisti e una progressiva ricostruzione della fiducia da parte della clientela della piccola nautica indicano che la fase più complessa sembra avviarsi verso una soluzione. Allo stesso tempo, il comparto dei grandi yacht continua a mostrare performance robuste, contribuendo in modo determinante al posizionamento internazionale della cantieristica italiana.

L’industria nautica italiana, forte della sua filiera e della sua capacità di innovare, guarda, dunque, al prossimo biennio con un prudente ma concreto ottimismo.
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