In occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la sede FS di Roma, l’Amministratore Delegato del Gruppo, Stefano Antonio Donnarumma, ha sottolineato: "Stiamo rinnovando la rete ferroviaria italiana e lo stiamo facendo senza sospendere il servizio, nonostante 1200 cantieri presenti nel Paese".
FS investe 100 miliardi in infrastrutture: più cantieri e rete ferroviaria potenziata
L’incontro con i giornalisti ha permesso di fare il punto sui cantieri in corso e sulle iniziative per informare i cittadini sulle modifiche alla circolazione ferroviaria nei mesi estivi a causa dei lavori sulla rete.
Un impegno da 100 miliardi di investimenti in infrastrutture nei prossimi dieci anni, con RFI e Anas come principali stazioni appaltanti, ben oltre il termine del PNRR. "L’impatto degli investimenti del Gruppo FS ha un effetto moltiplicatore di 2,3 volte sul Pil italiano" ha dichiarato Donnarumma, rimarcando come il numero di cantieri aperti lungo la rete ferroviaria sia inevitabilmente aumentato.
Tra questi, a creare maggiore impatto sulla circolazione sono i lavori di manutenzione ordinaria, necessari per garantire la sicurezza. La rete ferroviaria italiana è tra le migliori in Europa ma anche tra le più antiche, e per questo il Gruppo FS sta lavorando per estendere l’alta velocità in diverse zone del Paese e migliorare l’accessibilità, con 700 dei 1.200 cantieri attualmente attivi dedicati allo sviluppo delle infrastrutture. L’intenso programma di lavori avrà inevitabili implicazioni sulla circolazione ferroviaria, ma il servizio rimarrà garantito grazie a una pianificazione attenta dei treni e all’introduzione di percorsi alternativi per pendolari e lavoratori.
"I passeggeri saranno informati con largo anticipo attraverso una campagna improntata alla trasparenza e all’aggiornamento dei sistemi di vendita", spiega l’AD. Il numero di interruzioni è in costante crescita: nel 2023 sono state programmate 160mila interruzioni per cantieri, salite a 260mila nel 2024 con l’avvio di tutti i lavori previsti dal PNRR, e nel 2025 si prevede un picco di 345mila, con una media di mille interruzioni al giorno, più del doppio rispetto a due anni fa.
La crescita del numero di cantieri si lega anche all’aumento del traffico sulle linee AV: nel 2017 viaggiavano 306 treni al giorno, oggi sono 400, e complessivamente la rete gestisce fino a 10mila treni giornalieri: "Già nei mesi scorsi abbiamo lavorato per decongestionare l'uso di parti delle stazioni nodo, spostando una parte dei treni, pianificando i cantieri, irrobustendo complessivamente il sistema. Noi non riduciamo, stiamo razionalizzando. Non vogliamo togliere treni, semmai li accorpiamo".
Una strategia che ha già portato ai primi risultati, visto che sulla Direttissima Roma-Firenze a gennaio si è registrato un miglioramento della puntualità del 6%, passando dal 74,4% del periodo 7-19 dicembre al 80,4% del 7-19 gennaio. L’incontro è stato anche l’occasione per chiarire quanto accaduto nella notte del 2 ottobre, quando un guasto alla rete ha bloccato la circolazione nel nodo di Roma per due ore. Donnarumma ha dichiarato che l’episodio ha portato a un cambiamento immediato delle procedure di intervento, con il potenziamento del monitoraggio e l’installazione di sistemi di diagnostica per rilevare tempestivamente eventuali criticità. Tra le misure adottate figurano il controllo da remoto dello stato di funzionamento delle cabine, la revisione delle procedure per il pronto intervento, l’estensione dei sistemi di diagnostica ai siti non ancora dotati di allarmistica e l’attivazione di control room nel nodo di Bologna e sulla Roma-Firenze.
È stata inoltre accelerata la realizzazione della nuova cabina di controllo di Roma Termini, con completamento previsto entro agosto 2025. Inoltre, l’AD ha chiarito che Fs sta portando avanti il confronto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) sul modello di finanziamento Rab (Regulated Asset Base): "Noi stiamo andando avanti con il tavolo congiunto con il Mef sui vari temi, che riguardano sia l'identificazione di perimetro, sia la scelta societaria, sia tutte le technicality di carattere finanziario e gli impatti sul bilancio dello Stato. Il progetto che abbiamo presentato è stato ritenuto molto interessante e c'è una collaborazione molto attiva per identificarne la percorribilità. Quindi sì, stiamo andando avanti di concerto con il Mef per studiare la possibilità che questo venga realizzato", ha detto, ribadendo che il confronto con le istituzioni prosegue senza il coinvolgimento di investitori privati: "Sullo schema di finanziamento stiamo andando avanti con il tavolo congiunto con Mef e Ragioneria di Stato su vari temi. Il progetto che abbiamo presentato è stato ritenuto molto interessante. Non stiamo parlando con investitori, ma stiamo parlando con il Mef per capire se il modello di finanziamento Rab funziona".
L'Amministratore Delegato ha inoltre chiarito la posizione di Fs rispetto ai fondi di investimento privati: "Non stiamo parlando con investitori, ora siamo nel modello, stiamo cercando di capire con il Mef se il modello funziona. F2i non è un'azienda che investe, ma è una Sgr e crea fondi di investimento".
Donnarumma ha poi rimarcato che la priorità del gruppo Fs rimane la continuità degli investimenti infrastrutturali: "Ai ferrovieri poco interessa chi mette i soldi, per loro conta che vengano finanziati gli investimenti per realizzare le infrastrutture. Noi tutti abbiamo ben chiaro che le Ferrovie dello Stato non possono che essere a controllo pubblico, per mantenere saldo il tema della missione e garantire che gli investimenti siano equi e che vadano a tutti i livelli". Quindi, è stata chiarita la posizione di Fs sul passaggio di Giampiero Strisciuglio dalla guida di Rfi a Trenitalia: "Nessuno ci ha detto mai che Strisciuglio non andava bene. Nell'interlocuzione Ferrovie-Mef-Mit ci sono state chieste integrazioni documentali e alla fine abbiamo ottenuto un nulla osta per il passaggio da Rfi a Ferrovie. Abbiamo chiuso gli aspetti informali e abbiamo convocato le assemblee per procedere con le nostre decisioni".
L'AD ha anche evidenziato il ruolo cruciale del finanziamento pubblico per la manutenzione della rete e lo sviluppo del traffico regionale: "Noi vogliamo garantire che, con il flusso costante di denaro pubblico che sostiene i nostri investimenti, potremo operare sempre su due aspetti: la manutenzione, per tenere la rete sempre funzionale ed efficace, e tutte le attività, pure di sviluppo, che riguardano il traffico dei pendolari dei regionali, che è la massa maggiore di treni e di passeggeri che gestiamo. Svincolare l'aspetto legato esclusivamente all'Alta Velocità, che è un ambito più di mercato, ci aiuterebbe ad alleggerire questo carico, che per lo Stato è molto importante".