Nel 2024, l’attività dei tribunali fallimentari italiani ha registrato un incremento significativo, con un aumento del 15% nelle nuove iscrizioni rispetto all’anno precedente. Questo è quanto emerge dall’analisi condotta da berry Sea, l’Osservatorio realizzato dalla startup fintech berry Srl, che ha esaminato l’operato delle 20 sezioni più attive tra i 140 tribunali del Paese. Secondo il report, queste sezioni, tra cui Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino, gestiscono oltre il 50% delle procedure fallimentari in Italia. L’indagine ha analizzato diversi indicatori chiave, tra cui le performance dei tribunali, le variazioni regionali e mensili, nonché la gestione delle pratiche pendenti.
Fallimenti, Osservatorio berry Sea: +15% di iscrizioni, -8% di procedure definite
Uno degli aspetti più rilevanti dello studio è il cosiddetto "clearance rate", un indicatore dell’efficienza nella gestione dei casi. A livello nazionale, il valore medio si attesta al 46%, con alcune sedi che superano l’80%. Tra i tribunali con le migliori performance, spiccano Bari e Venezia, che hanno registrato un netto miglioramento rispetto al 2023. Tuttavia, non tutte le sezioni mostrano dati incoraggianti. Torino, ad esempio, è l’unico tribunale tra i primi venti con un clearance rate negativo, a causa di un aumento del 47% nelle nuove liquidazioni, a fronte di un numero stabile di procedure chiuse. Al contrario, Venezia vanta il miglior clearance rate (120%), grazie a un alto numero di casi risolti. Milano si distingue come il tribunale con il maggior numero di nuove procedure (756) e il maggior numero di chiusure (1.094), superando nettamente Roma (734 nuove e 827 chiuse). Tra i dati degni di nota, si evidenzia una flessione nelle chiusure di procedure nei tribunali di Bergamo e Brescia, che hanno subito una riduzione significativa rispetto all’anno precedente.
“I dati raccolti dall’osservatorio berry SEA rappresentano uno strumento prezioso per monitorare l’efficienza del sistema e individuare aree di miglioramento. Questo report conferma l’impegno delle istituzioni nel migliorare la gestione dei casi, a beneficio della comunità e della giustizia”, ha dichiarato Giacomo Fava, Lead Artificial Intelligence Engineer presso berry srl.
L’analisi evidenzia anche marcate differenze tra le regioni italiane. La Calabria ha registrato un incremento del 12% nei casi definiti e del 26% nelle nuove iscrizioni, mentre la Basilicata ha subito una contrazione dell’8%. Il Molise rimane l’unica regione con un clearance rate negativo, sebbene il basso numero di casi non incida significativamente sul quadro nazionale. Le Marche, invece, si distinguono con il clearance rate più alto, chiudendo 442 procedure a fronte di sole 183 nuove aperture. L’andamento mensile mostra oscillazioni nei volumi di definizioni. Gennaio ha segnato un aumento del 5% nelle procedure concluse rispetto allo stesso mese del 2023, favorito dalla ripresa post-festiva. Marzo, invece, ha visto una flessione del 9% a causa di un rallentamento amministrativo e di un incremento delle iscrizioni.
L’estate ha registrato dati positivi, con un picco a luglio (+4% rispetto all’anno precedente), mentre novembre ha subito un calo significativo (-16%). Uno degli aspetti più critici emersi dal report riguarda la gestione delle pratiche pendenti. Al 31 dicembre 2024, il numero di procedure fallimentari e liquidazioni giudiziali ancora in corso ammontava a 50.107, in calo rispetto alle 54.169 dell’anno precedente (-7%). Tuttavia, mentre i fallimenti pendenti sono diminuiti del 24% (35.784 rispetto ai 47.143 del 2023), le liquidazioni giudiziali sono più che raddoppiate, passando da 7.026 a 14.323 (+104%). Nonostante i progressi registrati, la riduzione delle procedure pendenti procede a rilento: il numero di nuove procedure è cresciuto del 15%, mentre le procedure definite sono diminuite dell’8% rispetto al 2023, rendendo il processo di smaltimento più complesso.