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Elezioni europee: il commento del Global Credit Team

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Elezioni europee – Svolta a destra
Le elezioni del Parlamento europeo hanno sorpreso con una svolta a destra più pronunciata del previsto. Secondo le proiezioni, il nuovo Parlamento dovrebbe assegnare il 58% dei seggi ai partiti di destra, un risultato solido. Le maggiori sorprese si sono avute in Germania e in Francia, dove le coalizioni di governo orientate a sinistra hanno registrato un forte calo. Le formazioni di estrema destra hanno ottenuto solidi risultati in Francia, Germania, Austria e Paesi Bassi. In Italia e in Grecia le coalizioni di centro-destra al governo hanno confermato la loro leadership. In Francia, il risultato è stato tale da spingere il Presidente Macron a sciogliere il Parlamento, indicendo nuove elezioni legislative per ristabilire la legittimità politica dell’attuale maggioranza. Le nuove elezioni si terranno il 30 giugno e il 7 luglio e rappresentano un evento politico fondamentale per l’Europa (probabilmente più delle stesse elezioni europee). Una maggioranza del National Rally (il partito di Marine Le Pen) implicherebbe deficit più ampi e una svolta a destra nella politica europea, anche se l’impatto sui principali dossier dell’UE (come i Green Deals) sarà probabilmente relativamente contenuto dal fatto che la legislazione è già stata approvata e ora è in fase di attuazione. Un maggiore confronto emergerà quasi certamente sul prossimo bilancio dell’UE, dove le priorità di spesa di questo parlamento saranno probabilmente diverse da quelle del precedente.

Fed – Più alti più a lungo (di nuovo)
I dati Non Farm Payrolls di venerdì, pari a 272k, hanno scosso i mercati, che si aspettavano solo 180k e un rischio al ribasso. I treasury statunitensi hanno registrato una flessione di 15 pb, di cui 10 pb sono stati sottratti dal prezzo dei tagli per il 2024, ora valutati a <40 pb.La Fed manterrà invariati i tassi mercoledì e confermerà la sua posizione “più alti più a lungo“ con un dot-plot più bizzarro, che potenzialmente segnalerà solo un taglio dei tassi rispetto ai tre indicati nelle proiezioni di marzo. Il dato relativo all’inflazione del mese di maggio sarà pubblicato poco prima della riunione, ma è improbabile che faccia cambiare idea alla Fed, dato che la qualità complessiva delle stime è migliorata e gli effetti di stagionalità del 1° trimestre stanno svanendo. Il consenso prevede che il CPI core rimanga invariato allo 0,3% mensile, mentre il CPI headline dovrebbe rimanere invariato al 3,4%.

BCE – Rimpianti da falco
La BCE ha tagliato i tassi di 25 pb al 3,75%, come ampiamente previsto, ma ha sorpreso con proiezioni più forti per la crescita e l’inflazione. Il taglio è stato “da falco”, in quanto il comitato si era imposto per settimane di farlo, ma le linee guida sono apparse più “da falco” a fronte di dati più solidi sui salari e sull’inflazione. In particolare, l’inflazione core per il 2024 e il 2025 è stata aumentata al 2,8% e al 2,2%, rispettivamente dello 0,2% e dello 0,1%. La Lagarde ha avuto difficoltà a giustificare la decisione in conferenza stampa e si è chiesta se si trattasse di un “one-and-done”. Riteniamo che il percorso di taglio della BCE da qui in poi sia meno chiaro, in presenza di un’inflazione dei servizi vischiosa e di una visione degli Stati Uniti ancora forte.

EM – Le sorprese elettorali portano volatilità
Tre importanti elezioni nei mercati emergenti hanno portato volatilità sui mercati globali, guidati dal risultato molto forte del partito Morena in Messico. Il partito della nuova presidente Claudia Sheinbaum ha ottenuto quasi il 60% dei voti, alimentando i timori di una super-maggioranza con poteri di modifica della costituzione. Il peso messicano si è indebolito di oltre il 7% lunedì scorso, provocando un’uscita dai carry trade sui mercati valutari globali. In Sudafrica, l’ANC in carica ha perso la maggioranza, ottenendo solo il 40% dei voti contro le aspettative di circa il 45%, e i timori di una coalizione con i partiti estremisti hanno causato la debolezza del Rand. In India, il BJP del primo ministro Modi ha vinto per la terza volta consecutiva, ma con 240 seggi non è riuscito a raggiungere la maggioranza di 272 seggi.

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