Il senato ha dato il suo via libera - con una scontata ampia maggioranza, ma con la protesta in aula delle opposizioni - alla riforma della giustizia, approvando il disegno di legge del costituzionale del Guardasigilli Nordio, anche se, in primavera, gli italiani saranno chiamati ad esprimersi con un referendum confermativo, dal momento che in aula è mancata la maggioranza assoluta.
Giustizia: la riforma è legge, e scoppia la bagarre in senato
I voti favorevoli sono stati 112, i contrari 59, mentre nove senatori si sono astenuti.
Come era scontato, da parte della maggioranza è stata espressa enorme soddisfazione, quasi a volere richiamare la ferita provocata dalla decisione della Corte dei Conti di non dare luce verde alla realizzazione del Ponte sullo Stretto e che il governo ritiene essere una invasione di campo - l'ennesima - della magistratura nella politica.
Quindi, via libera alla separazione delle carriere - tra magistrati inquirenti e giudicanti -, tanto contestata dalle associazioni dei giudici.
Giorgia Meloni parla di un ''traguardo storico'' e quindi di ''un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L'Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un'Italia più giusta è anche un'Italia più forte''.
Sul referendum confermativo ha voluto dire la sua il ministro Nordio, parlando alla magistratura. ''È bene - ha detto - che esponga tutte le sue ragioni tecniche razionali che possono meditare contro questa riforma. Ma per l'amor del cielo non si aggreghi - come effettivamente ha già detto, ammesso e io lo ringrazio il presidente Parodi - a forze politiche per farne una specie di referendum pro o contro il governo. Questo sarebbe catastrofico per la politica, ma soprattutto per la stessa magistratura''.
Un appello che però rischia di rendere ancora più tesa la situazione, poiché lascia intendere che per Nordio nessun partito dovrebbe schierarsi a favore o contro la riforma, quando lui, come ha detto poco dopo il voto, si spenderà in prima persone per fare valere nel referendum le ragioni di governo e maggioranza.
Il passaggio del disegno di legge al senato è stato celebrato da Forza Italia - anche con una manifestazione a piazza Navona, con striscioni e immagini del fondatore - con toni mistici, con Adriano Galliani e Licia Ronzulli che hanno parlato di un Silvio Berlusconi che avrebbe assistito al voto dall'alto...
Come se, sempre che alla fine sia ''su'' e non ''giù'', Berlusconi non abbia altro da pensare che non la riforma della giustizia.