L'Unione europea fa le prime mosse per cercare la distensione con Trump, la la distanza tra le politiche commerciali del presidente americano restano ancora troppo ampie per pensare che, come ha detto oggi Ursula von der Leyen, l'offerta di tassi sull'industria possa avvicinare le posizioni. Trump non sembra disposto a cedere di un millimetro, convinto com'è che solo una politica commerciale basata sui muscoli possa fare raggiungere quei risultati economici mirabolanti che il presidente sta spacciando come ad un passo, incurante del crollo di tutti i mercati, compreso Wall Street che anche oggi è in profonda sofferenza.
Dazi: prime mosse dell'Ue verso la distensione, ma distanze con Trump restano
''Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto dazi zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l'Europa è sempre pronta per un buon affare", ha detto la presidente della Commissione europea.
"Questi dazi comportano innanzitutto costi immensi per, consumatori e aziende europei, ma allo stesso tempo hanno un impatto enorme sull'economia globale, in particolar modo su altri Paesi in via di sviluppo duramente colpiti, e questo rappresenta un punto di svolta fondamentale per gli Stati Uniti'', ha spiegato.
Ma che questo abbia una qualche influenza, nel breve periodo, per Trump e i suoi consiglieri, semmai possibile più aggressivi di lui sull'argomento dazi, appare oggi come una ipotesi lontana, perché quelle che appaiono come spiragli nella trattativa rischiano di essere tutt'altro. Perché se, come ha detto Kevin Hassett, ascoltato consigliere economico del presidente americano, Trump è pronto ad ascoltare i partner, l'inquilino della Casa Bianca subordina la disponibilità a riavviare un dialogo solo se gli si prospetteranno ''accordi davvero vantaggiosi''.
Per lui e per gli Stati Uniti, cosa che, da sola, rappresenta che Trump non recede. Hassett, tanto per sgombrare il campo da eccessivi ottimismi, ha poi precisato che comunque ''continuerà su questa strada'' e che Trump ha parlato con diversi leader mondiali durante il fine settimana e che la Casa Bianca ha ricevuto contatti anche da Taiwan nella notte. Poi, replicando direttamente al miliardario Bill Ackman, che aveva parlato di un'America che, per i dazi, rischia un ''inverno economico nucleare'', ha detto che si tratta di ''una retorica completamente irresponsabile".
Intanto, comunque, la Federal Reserve ha convocato per oggi una riunione d'urgenza per analizzare la situazione dopo la guerra dei dazi voluto da Trump.