Economia
Consumi e PIL: prospettive in chiaroscuro per la fine del 2024 secondo Confcommercio
Redazione
L’ultimo rapporto di Congiuntura Confcommercio dipinge un quadro economico migliore del previsto per l’Italia, con prospettive positive per il bimestre novembre-dicembre, cruciali per il consolidamento dei consumi e, di conseguenza, per il PIL. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, il PIL italiano dovrebbe registrare un incremento congiunturale dello 0,1% a dicembre e un aumento tendenziale dello 0,9%, portando il bilancio medio annuo per il 2024 a un range compreso tra +0,5% e +0,6%.
Consumi e PIL: prospettive in chiaroscuro per la fine del 2024 secondo Confcommercio
L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) evidenzia per novembre un incremento tendenziale dello 0,3% nella spesa delle famiglie, un dato che, pur non esaltante, rappresenta un segnale di stabilità rispetto alle recenti difficoltà. L’aumento è sostenuto principalmente dai servizi, che crescono dell’1% su base annua, mentre i beni rimangono fermi, riflettendo un andamento ancora incerto in alcune categorie. Tra i beni tradizionali, il settore dell’abbigliamento e delle calzature continua a mostrare difficoltà, con la domanda in calo dell’1% rispetto all’anno precedente. Nonostante un recupero nei mesi più freddi, il settore sembra essere influenzato più dalle condizioni meteorologiche che da una reale ripresa dei consumi. Modesti segnali di crescita emergono nel comparto dei mobili e degli articoli d’arredamento (+0,2%).
Rimane particolarmente critica la situazione del settore automotive, che si conferma uno dei segmenti più fragili nell'attuale contesto economico. Su base annua, la domanda di automobili da parte delle persone fisiche è calata del 6,5%, evidenziando le difficoltà strutturali di un comparto che fatica a trovare nuovi equilibri. Secondo Confcommercio, la crisi dell’automotive richiede l’implementazione urgente di politiche strutturali di ampio respiro, volte a rilanciare un settore strategico sia per l’economia nazionale sia per il mercato del lavoro. Le cause di questa contrazione sono molteplici: dalla transizione verso motorizzazioni elettriche e ibride, che spesso incontrano ostacoli logistici ed economici, fino al peso crescente delle incertezze macroeconomiche, che inducono le famiglie a rimandare l’acquisto di beni durevoli. Confcommercio sottolinea la necessità di incentivi specifici, agevolazioni per l’acquisto di auto ecologiche e piani di investimento infrastrutturale per supportare una mobilità più sostenibile.
Secondo l’Ufficio Studi, dicembre sarà il mese chiave per determinare l’andamento complessivo dell’anno. Sebbene ci siano presupposti oggettivi per una crescita dei consumi, la piena ripresa del circuito redditi-fiducia-consumi non è ancora garantita. Tuttavia, le prime indagini indicano un atteggiamento positivo delle famiglie verso gli acquisti natalizi, sostenuto anche dagli sconti anticipati di fine novembre. Le spese per beni e servizi legati alla comunicazione (+6,1%) e alla cura della persona (+2,1%) continuano a mostrare una crescita significativa. Segnali incoraggianti arrivano anche dal settore alberghiero e della ristorazione (+0,3%) e dai trasporti aerei, che registrano un forte recupero (+16,4%). Positiva anche la domanda per servizi ricreativi (+5%), elettrodomestici (+3,2%) e consumi di energia elettrica (+1,2%). Sul fronte dei prezzi, l’inflazione rimane contenuta e non desta particolari preoccupazioni. Per dicembre, Confcommercio stima un incremento congiunturale dello 0,3% e un aumento tendenziale dell’1,6%, portando il dato medio annuo al +1%. Questo andamento è in linea con le variazioni storiche registrate nello stesso periodo e non dovrebbe rappresentare un ostacolo alla ripresa dei consumi.