Economia
Casse di previdenza, investimenti in crescita, nel 2024 patrimonio a 125 miliardi e rendimento medio al 7%
Redazione

Le casse di previdenza rafforzano il proprio ruolo nell’economia italiana, chiudendo il 2024 con un patrimonio complessivo di 125,1 miliardi di euro, in aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal nuovo rapporto “Casse di previdenza. Gli investimenti: dimensioni e composizione - anno 2024”, presentato a Roma dal Presidente della COVIP, Mario Pepe (in foto), nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. Un documento che analizza nel dettaglio la struttura dei portafogli degli enti previdenziali privati, evidenziandone dinamiche, rendimenti e composizione.
Casse di previdenza, investimenti in crescita, patrimonio a 125 miliardi
Negli ultimi dieci anni il settore ha visto crescere le proprie risorse di oltre 53 miliardi, con un ritmo medio annuo del 5,7%. L’espansione è il risultato combinato dei saldi positivi tra contributi incassati e prestazioni erogate, che nel 2024 hanno generato un flusso netto di 4,4 miliardi, e della redditività degli investimenti, particolarmente favorevole nell’ultimo anno grazie al buon andamento dei mercati finanziari. Nel 2024, infatti, il rendimento medio si è attestato al 7%, mentre la redditività annua composta sull’intero decennio è pari al 2,9%.
La composizione degli attivi mostra una forte prevalenza delle quote di OICR, pari a 67,2 miliardi, che rappresentano il 53,7% del totale. Di queste, 36,9 miliardi sono investiti in OICVM e 30,3 miliardi in altri fondi, inclusi 16,7 miliardi in fondi immobiliari. Seguono i titoli di debito con 26,7 miliardi, di cui 20,7 miliardi in titoli di Stato, e i titoli di capitale per 10,4 miliardi.
Considerando anche le attività sottostanti agli OICVM, gli investimenti obbligazionari raggiungono i 47,7 miliardi (38,1% dell’attivo), rimanendo stabili rispetto al 2023. Crescono invece gli investimenti azionari, che salgono a 24,2 miliardi e rappresentano il 19,4% del totale, mentre prosegue il ridimensionamento dell’esposizione immobiliare, pari a 19,8 miliardi e scesa al 15,8% dell’attivo contro il 16,5% dell’anno precedente.
Il rapporto mette in evidenza una forte eterogeneità tra le casse nella composizione dei portafogli, con ampi divari sia nelle quote di titoli di Stato (tra 0% e 73%) sia negli OICVM (tra 0% e 74%). Analogamente variabile è la componente immobiliare, soprattutto per quanto riguarda gli immobili detenuti direttamente, un segnale di strategie di investimento molto diverse, calibrate su fabbisogni e sensibilità specifiche dei singoli enti.
Sul fronte degli investimenti domestici, la quota allocata nell’economia italiana ammonta a 48,1 miliardi, pari al 38,4% del totale, un dato in lieve flessione (-0,2 punti percentuali) sul 2023. Al loro interno prevalgono gli investimenti immobiliari (17,2 miliardi, pari al 13,7% dell’attivo) e i titoli di Stato (15,5 miliardi, pari al 12,4%). Gli investimenti in titoli di imprese italiane raggiungono invece 9,6 miliardi, pari al 7,6% dell’attivo complessivo, concentrati per oltre la metà nel settore finanziario. La componente azionaria include 8,7 miliardi, di cui 1,9 miliardi riferiti alla quota di capitale detenuta nella Banca d’Italia; la componente obbligazionaria si ferma a 900 milioni.