Con l’avvicinarsi delle festività di fine anno, torna puntuale un fenomeno che ormai non sorprende più: i rincari esorbitanti dei prezzi di trasporti per le giornate clou di Natale e Capodanno. Studenti, insegnanti, lavoratori e turisti che pianificano di spostarsi in questo periodo si trovano a dover fare i conti con tariffe ben più alte rispetto a quelle applicate nei periodi pre e post festività. Non è una novità. Da anni, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori riceve segnalazioni da cittadini indignati per l’aumento vertiginoso dei costi, denunciando una tendenza che non solo persiste, ma peggiora progressivamente. Infatti, come rileva l’Osservatorio, le differenze di prezzo tra la prima settimana di dicembre e le settimane comprese tra Natale e Capodanno sono diventate sempre più marcate. L’O.N.F. ha monitorato le tariffe di bus, treni e voli su alcune tratte chiave, evidenziando incrementi che rappresentano un vero e proprio ostacolo per chi vuole viaggiare.
Natale e Capodanno, Federconsumatori: "Inaccettabili rincari per bus, treni e aerei"
Le differenze di costo sono notevoli e ammontano, mediamente, sulle tratte considerate, al +133% per viaggiare in bus durante le festività (notevole balzo in avanti rispetto al +33% dello scorso anno), al +78% per chi sceglie l’aereo (anche in questo caso l’anno scorso il sovrapprezzo di “fermava” al +33%), +30% per chi sceglie il treno (l’anno scorso il discostamento era del 20%). In tale quadro si registrano picchi allarmanti: un bus da Reggio Calabria a Torino sotto le festività costa il +267% rispetto al prezzo normalmente applicato; il viaggio inverso sulla stessa tratta costa addirittura il +303%); da Roma a Reggio Calabria, sempre in bus, il viaggio costa +235% (per il ritorno sulla stessa tratta addirittura la differenza di prezzo rispetto a un periodo ordinario è pari al +240%).
Prendendo ad esame i voli aerei il record del rincaro tra prezzo normale e quello applicato durante le festività spetta sempre alla tratta Roma-Reggio Calabria: +163% per l’andata e +269% per il ritorno. Brutte sorprese anche per chi decide di viaggiare in treno. La tratta con maggiori rincari è quella Roma-Pescara, con +114% per l’andata e +115% per il ritorno. Anche la tratta Roma-Reggio Calabria segna notevoli rincari con un +54% per l’andata e +13% al ritorno. In controtendenza la tratta Roma-Bologna, che segna invece dei prezzi più bassi durante le feste. Come si evince dalla rilevazione, le tratte maggiormente soggette ai rincari sono quelle che, in molti casi, riguardano il più elevato transito di studenti fuori sede che rientrano a casa durante le festività.
Aumenti che impediscono a molte persone di tornare a casa per le festività, almeno a coloro che non riescono a trovare soluzioni alternative come un’auto personale, in condivisione con amici e conoscenti o usufruendo di servizi digitali che permettono di mettersi in contatto con altre persone interessate allo stesso tragitto. Al di là dei metodi ingegnosi che i cittadini possono trovare per risparmiare, rimangono inaccettabili i rincari applicati, ormai sistematicamente, in questo periodo dell’anno. Per questo Federconsumatori segnalerà (ancora una volta) all’AGCM, a Mr. Prezzi e ART tali comportamenti chiedendo le opportune verifiche e le sanzioni del caso contro fenomeni speculativi che pesano in maniera intollerabile sulle tasche degli italiani, specialmente in questa fase.