Economia
Borse: i mercati cinesi in recupero, male gli altri della regione Asia-Pacifico
Redazione
Bene le borse cinesi, meno quelle quelle del resto della regione Asia-Pacifico, in una giornata segnata da un percorso contrastato.
L'aumento dell'inflazione in Giappone (a novembre è stata del 2,6%, rispetto all'1,8% di ottobre) ha inciso sull'andamento della borsa di Tokyo, con il Nikkei 225 che ha perso lo 0,4%, a 38.183,3. A fare tornare a salire l'inflazione sono stati gli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari freschi. Difatti l'inflazione di base, quella che no tiene conto dei prezzi degli alimentari, a causa della loro volatilità, è del 2,2% anno su anno dall'1,8% di ottobre.
Il Kospi della Corea del Sud ha perso l'1,3% a 2.471,68, dopo che ieri, sorprendendo gli analisti, la banca centrale ha tagliato il suo tasso di interesse di riferimento, nel tentativo di ridare vigore all'economia che mostra preoccupanti segnali di rallentamento, soprattutto per quello che riguarda il settore dell'alta tecnologia.
L'S & P/ASX 200 dell'Australia è sceso dello 0,2% a 8.428,20.
Bene invece le borse cinesi, con l'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l'1,3% a 19.616,44 e lo Shanghai Composite che è salito dell'1,6% a 3.348,20. Oggi i mercati statunitensi, in occasione della Festa del Ringraziamento, lavoreranno solo per mezza giornata.
Mercoledì, l'S & P 500 è sceso dello 0,4% e il Dow Jones dello 0,3%. Il Nasdaq Composite, ad alta presenza di titoli tecnologici, è sceso dello 0,6%.
Sul fronte energetico, il greggio di riferimento statunitense è aumentato di 46 centesimi, arrivando a 69,18 dollari al barile, mentre il greggio Brent, lo standard internazionale, è aumentato di 10 centesimi, a 72,88 dollari al barile.