Le imprese familiari italiane che hanno affrontato un passaggio generazionale tra il 2013 e il 2022 registrano risultati economico-finanziari superiori alla media, con un incremento annuo del 7,4% nei ricavi, del 3,5% nel ROE e dell’11,5% nel tasso di crescita delle immobilizzazioni: è quanto emerge dal XVI rapporto dell’Osservatorio AUB, promosso da AIDAF, UniCredit, Cattedra AIDAF-EY dell’Università Bocconi e Fondazione Angelini, con il supporto di Borsa Italiana ed ELITE, presentato oggi a Palazzo Mezzanotte.
Bocconi, XVI edizione Osservatorio AUB: “Imprese familiari italiane in crescita”
L’analisi, che ha coinvolto 15.836 aziende familiari con fatturato superiore a 20 milioni di euro, evidenzia un incremento del 36,1% delle imprese censite rispetto all’anno precedente, segnale di un tessuto imprenditoriale dinamico e in crescita. Il passaggio generazionale ha subito un’accelerazione dal 2020, passando da un tasso dell’1,5% annuo nel periodo 2013-2019 al 2,1% nel triennio 2020-2022.
Le imprese che hanno completato la transizione mostrano un miglioramento in vari indicatori di performance, con una crescita significativa dei ricavi, delle immobilizzazioni e della redditività. Il profilo della NextGen si distingue per un alto livello di istruzione: il 70% dei successori possiede almeno una laurea di primo livello, con un livello di formazione leggermente superiore per le donne rispetto agli uomini. L’esperienza lavorativa esterna e internazionale si conferma un fattore chiave per il successo del passaggio generazionale, con risultati superiori alla media per i successori che hanno maturato almeno un anno di esperienza fuori dall’azienda di famiglia o sei mesi all’estero.
Fabio Quarato, curatore del rapporto, sottolinea come “i figli che subentrano ai padri abbiano un livello di istruzione paragonabile ai manager esterni, ma una minore esperienza al di fuori dell’impresa familiare. Tuttavia, è probabile che questo divario si stia progressivamente riducendo”.
Cristina Bombassei, presidente di AIDAF (in foto), evidenzia il ruolo strategico della NextGen come agente di cambiamento, con l’introduzione di nuove competenze nei settori tecnologici e innovativi per rispondere alle dinamiche di mercato e modernizzare i processi aziendali. Tuttavia, le opportunità di leadership per le donne NextGen restano limitate, rendendo necessario un impegno per favorire una governance più inclusiva e diversificata.
Il rapporto analizza anche l’apertura del capitale nelle imprese familiari: l’8,1% delle aziende con fatturato superiore a 20 milioni di euro ha intrapreso operazioni di cessione di quote di minoranza, quotazione in Borsa o cessione del controllo. Carlo Salvato, titolare della Cattedra AIDAF-EY in Strategia delle Aziende Familiari alla Bocconi, osserva che “l’ingresso di azionisti di minoranza, soprattutto industriali, e la quotazione in Borsa hanno un impatto particolarmente positivo sulla redditività e sulla crescita del fatturato, oltre a favorire l’internazionalizzazione e gli investimenti”.
Le aziende che hanno aperto il capitale registrano un ROI superiore alla media e un incremento della propensione all’espansione sui mercati esteri. Il numero di imprese familiari con investimenti internazionali è aumentato di 704 unità rispetto al 2019, ma la loro incidenza è leggermente diminuita a causa dell’incremento del numero totale di aziende monitorate, molte delle quali di dimensioni minori e meno orientate ai mercati esteri.
Massimiliano Mastalia, Head of Wealth & Large Corporates di UniCredit, afferma: “Il XVI Osservatorio AUB, con il quale UniCredit collabora dal 2009, conferma ancora una volta il ruolo centrale e trainante delle imprese familiari italiane per l’economia del nostro Paese. Le risultanze dell’analisi, condotta su un campione cresciuto del 36% rispetto alla scorsa rilevazione, mettono in luce positive evoluzioni. Queste ultime sono in linea con la nostra strategia di vicinanza a realtà produttive che esprimono le eccellenze dei nostri territori e si dimostrano capaci di cambiare e innovare i propri modelli di business, sviluppando e riposizionando il modo di fare impresa e contribuendo a creare valore per le nostre comunità. UniCredit si impegna a sostenerne e svilupparne la crescita, affiancando gli imprenditori soprattutto nelle fasi strategiche di discontinuità, come l’apertura della governance e del capitale, i passaggi generazionali, l’internazionalizzazione e l’M&A, con le migliori soluzioni finanziare e di advisory, utilizzando la nostra piattaforma globale europea integrata con le fabbriche prodotto.”
“Secondo l’Osservatorio AUB, la quotazione in Borsa rappresenta una leva strategica per le imprese familiari italiane, favorendo un incremento della redditività, una crescita più sostenuta del fatturato e un’accelerazione del processo di managerializzazione. Borsa Italiana e il Gruppo Euronext supportano da sempre le aziende nel loro percorso di sviluppo, promuovendo iniziative volte a semplificare e agevolare l’accesso al mercato dei capitali, oltre a fornire formazione e strumenti dedicati. Tra questi, IPOready, il programma pre-IPO di Euronext che prepara le imprese al passaggio in Borsa, ed ELITE, l’ecosistema che sostiene le PMI nella loro crescita sostenibile, facilitando l’accesso a capitali, competenze e network strategici. Le aziende che si quotano registrano performance superiori alla media nazionale, grazie a una maggiore capacità di attrarre investimenti, accedere a risorse chiave e accelerare l’espansione internazionale. Per un imprenditore è la soluzione migliore per dare longevità all’azienda", aggiunge Fabrizio Testa, Amministratore Delegato di Borsa Italiana–Gruppo Euronext.
Da notare, infine, che la governance gioca un ruolo chiave nel processo di internazionalizzazione: i modelli con un CdA aperto mostrano una maggiore propensione a investire all’estero, confermando il contributo strategico dei professionisti non familiari nelle aziende di maggiori dimensioni.